Le reazioni

«I cittadini hanno capito che occorre guardare oltre il campanile»

Bassa ed Alta Leventina: c'è grande soddisfazione nelle parole dei due presidenti delle commissioni di studio Stefano Imelli ed Aris Tenconi - L'auspicio è che in futuro si possa arrivare ad una valle con soli 3 Comuni
Una veduta di Giornico. © CdT/Zocchetti
Alan Del Don
26.11.2023 14:49

Un risultato così chiaro non se l’aspettavano i presidenti delle commissioni di studio dei nuovi Comuni di «Giornico» e «Quinto», rispettivamente Stefano Imelli e Aris Tenconi. Se è pur vero che in questi mesi non si erano palesati pubblicamente dei cittadini contrari alle due aggregazioni, d’altro canto non era scontato che i progetti potessero essere approvati a larghissima maggioranza: con il 72,11% nel primo caso e con il 69,12% nel secondo. «A livello complessivo c’è grande soddisfazione. Certo, rispetto alla votazione del 13 febbraio 2022 su ‘Sassi Grossi’, che comprendeva anche Personico e Pollegio, il sostegno è calato (a Bodio e Giornico i sì raggiunsero l’81% e l’84%), tuttavia ritengo che sia normale, trattandosi appunto di un’unione a due e non più a quattro», esordisce il sindaco di Bodio Stefano Imelli, la cui popolazione ha dato luce verde al neonato paese con il 68,47% rispetto al 74,49% di Giornico.

Il percorso in prospettiva

Sono comunque percentuali significative, alla pari di quella riguardante la partecipazione (58,95%). Teme che le critiche che non ci sono state finora possano emergere nella fase di avvio del nuovo Comune che conterà circa 1.700 abitanti?  «Non credo. Non va però negato che il sentiero sarà in salita alla luce dei problemi che si profilano all’orizzonte. Ma è un percorso che potremo affrontare assieme, con più tranquillità e in modo migliore, essendo maggiormente attrezzati. Di questo sono pienamente convinto». Il nostro interlocutore, che si è già detto pronto a candidarsi nell’aprile 2025 per le prime storiche elezioni (quale rappresentante de Il Centro, ovviamente, così come l’omologo di Giornico Rosolino Bellotti), chiude con un «ringraziamento di cuore ai cittadini di entrambi i paesi. Hanno guardato al futuro e alle opportunità, invece che al campanilismo. Questo è davvero uno splendido segnale. E mi lasci infine dire che mi fa piacere che si sia aggregata pure l’alta Leventina e non solo noi», conclude Imelli.

La scelta del nome

Eccoci, allora. Ci spostiamo a nord, dove troviamo un raggiante Aris Tenconi, sindaco di Quinto e alla testa della Commissione di studio. «Quanto scaturito dalle urne va oltre le più rosee aspettative. Il risultato premia il lavoro svolto finora e dà una spinta ulteriore a chi sarà chiamato ad amministrare il nuovo Comune, che potrà agire con serenità», rileva il nostro interlocutore. A Quinto i sì sono stati pari al 69%, percentuale di poco superiore a Prato Leventina (69,38%); ha espresso complessivamente il proprio voto il 72,35% degli aventi diritto. Nel segreto dell’urna bisognava scegliere pure il nome del paese di 1.350 abitanti. Per 328 a 290 l’ha spuntata «Quinto» su «Quinto-Prato». Come se la spiega questa differenza che non è così ampia come si poteva immaginare? «La popolazione di Quinto ha capito che bisogna tener conto di tutti. D’altronde la mentalità già c’è, considerando che il nostro villaggio ha ben 15 frazioni e nessuna è mai stata dimenticata. Sarà indubbiamente così anche in prospettiva».

Festeggiamenti e riflessioni

Secondo il Consiglio di Stato questo primo matrimonio dovrà essere seguito da altri, sulla falsariga di quanto fatto a Faido, Comune che si è unito in tre distinte tappe (2005, 2011 e 2015). Il riferimento è pertanto ad Airolo, Bedretto e Dalpe che finora hanno preferito stare alla finestra. «A mio avviso, a medio-lungo termine, in Leventina ci dovranno essere solo tre Comuni: in bassa, media ed alta valle. È musica di domani, in ogni modo, pertanto al momento mi godo questa giornata di festa. Oltretutto perfetta alla luce del sì all’aggregazione fra Bodio e Giornico», chiosa Aris Tenconi (PLR), il quale è pronto a rimettersi in gioco alle elezioni dell’aprile 2025, alla pari del sindaco di Prato Leventina Davide Gendotti, pure lui liberale radicale.

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