La testimonianza

«I clienti cercavano risposte, ma noi eravamo inermi di fronte alla furia della natura»

Siamo stati fra gli sfollati in Vallemaggia per raccogliere le loro impressioni – Intanto, gli operai sono al lavoro per ripristinare le linee telefoniche e Internet
Paolo Gianinazzi
01.07.2024 13:09

Gli elicotteri dell’esercito, i Superpuma, sono al lavoro. Continuano a portare sfollati ad Aurigeno. Al ponte Visletto, invece, gli operai sono al lavoro. Stanno tirando i cavi della fibra ottica per ripristinare la telefonia mobile e Internet. C’è fiducia. Al punto che uno di loro afferma: «Forse, entro sera, riusciamo a ripristinare in parte il collegamento». Bene.

L’atmosfera, fra gli sfollati, tutto sommato è serena. Il peggio, verrebbe da dire, è passato. Davide Keller, presidente della Fondazione Chiesa di Mogno, spiega: «È andato tutto bene. I soccorsi hanno lavorato in modo impeccabile. Mettendo la popolazione in sicurezza. Non ci è mancato nulla. Il villaggio di Mogno non è stato toccato dal maltempo. La cantonale, invece, è stata invasa da una grossa frana. Frana che ha impedito il passaggio del traffico. La notte su domenica è trascorsa serenamente. Certo, vedevamo l’intensità delle piogge e ne siamo rimasti impressionati. Però non ci siamo mai sentiti in pericolo».

Manuela Medici, titolare dell’Unique Hotel di Fusio, dal canto suo afferma: «Ci siamo accorti del disastro quando, all’una e mezza di notte e quando la pioggia aveva già provocato disastri, sono scattati gli allarmi nel nostro albergo. Allarmi scattati perché era saltata l’elettricità. Io e il mio vice ci siamo fiondati all’esterno. Ma non potevamo fare granché. Abbiamo assistito alla furia della natura. Inermi. Aspettando che le autorità ci dicessero che cosa fare. Quella di domenica è stata una nottata orribile. Speriamo non ricapiti più. Il peggio, per noi, è stato avere degli ospiti e non poter dare loro risposte. Perché di risposte, purtroppo, non ne avevamo».