I veri ticket delle Federali, ecco chi ha votato chi
Sì, il ticket (mai ufficializzato) «Chiesa-Regazzi» è stato determinante per l'esito del turno di ballottaggio alle elezioni Federali. E ora a dimostrarlo ci sono i dati pubblicati questa mattina per volere del Governo.
In passato, conoscere i dati di dettaglio del voto nel turno di ballottaggio non era possibile. E questo perché i «voti di panachage» venivano resi noti solo per l'elezione del Consiglio nazionale, non per quella della Camera alta. A questo giro, però, il Consiglio di Stato ha deciso, «in un’ottica di trasparenza, oltre che per favorire il dibattito e l’analisi pubblica dei risultati», di pubblicare tutte le combinazioni di voto espresse dagli elettori. E il dato principale che emerge dalle cifre (ma non è il solo) è che il ticket tra il democentrista e il centrista ha effettivamente fatto la differenza.
Basti pensare che Regazzi ha preso più voti dalle schede compilate con due crocette (la sua e quella di Marco Chiesa, per un totale di 11.546 voti) che dalle cosiddette «schede secche», con le quali Regazzi ha preso «solo» 9.958 voti. Da notare, poi, che gli elettori di centro che hanno scelto la coppia «Regazzi-Farinelli» sono stati solamente 5.061, ossia meno della metà di quelli che hanno scelto il ticket «Chiesa-Regazzi».
Interessante poi osservare che, nella classifica delle «schede secche», in testa c'è sempre Marco Chiesa (15.135 voti), seguito però da Greta Gysin (12.820), e poi, in ordine, da Alex Farinelli (10.146) e Fabio Regazzi (9.958). Segno, questo, che la sinistra seguendo gli ordini di scuderia ha effettivamente votato compatta per Greta Gysin, che in termini di schede secche ha fatto molto bene, senza «disperdere» voti a favore di altri candidati. Detto diversamente: il «voto» utile, che avrebbe dovuto portare gli elettori di sinistra a mettere la crocetta anche per Farinelli (seguendo la logica del «meno peggio»), c’è stato, ma non è bastato a cambiare le cose.
A fronte delle 12.820 «schede secche» per Gysin, i voti del ticket «Gysin-Farinelli» sono infatti stati solamente 5.392. A sorprendere (per certi versi) è che le schede «Gysin-Mirante» sono state ben 5.091, ossia solo 300 in meno rispetto a quelle per «Gysin-Farinelli». Vien da pensare, ma si tratta di speculazioni, che se Mirante non si fosse presentata al ballottaggio, forse le cose sarebbero andate in maniera diversa.
Mirante, in questo senso, si è confermata un fenomeno catalizzatore di «voti esterni». Basti pensare che ha preso 3.438 voti dalle schede secche, mentre da quella combinata «Mirante-Chiesa» ben 5.791 voti e da quella «Mirante-Gysin», come detto, 5.091. Sul totale di 19.526 voti personali, Mirante ne ha presi ben 16.088 da schede con due crocette.