Ambiente

Il carbone «ticinese» torna sul tavolo del Governo

Interrogazione dell'MPS al Consiglio di Stato: «È ora di fare chiarezza e di riportare AET a una vera politica pubblica, sotto il controllo pubblico»
© KEYSTONE/DPA/Bernd Thissen
Red. Online
18.02.2025 10:42

Poche settimane fa, il Gran Consiglio ha respinto una mozione dell’MPS che chiedeva di «farla finita con l’investimento che da diversi anni l’Azienda Elettrica Ticinese (AET) detiene nella centrale a carbone di Lünen, in Germania». La mozione era stata deposita nel gennaio 2020 e chiedeva che «il Consiglio di Stato prenda tutte le misure necessarie affinché l’AET venda la propria partecipazione del 15,8% (il pacchetto azionario di AET ammontava a 38,17 milioni di franchi) alla centrale di Lünen (Trianel Kohlkraftwerke Lünen GmbH & Co. KG) al più tardi entro il 31 dicembre 2021». Ma l'MPS torna alla carica, presentando un'interrogazione al Consiglio di Stato: «È ora di fare chiarezza e di riportare AET a una vera politica pubblica, sotto il controllo pubblico».

L'MPS denuncia «una generalizzata omertà non solo sulla vicenda Lünen, ma anche sulla politica finanziaria di AET»: «Prova ne sia che, né il messaggio del governo, né il rapporto di maggioranza sulla mozione contenevano una sola cifra che potesse in qualche modo illustrare le presunte perdite milionarie che AET subirebbe dalla dismissione anticipata della partecipazione alla centrale di Lünen». A tal proposito, Giuseppe Sergi e Matteo Pronzini hanno «provato a fare questo calcolo». Le perdite ipotizzate dai due granconsiglieri sull'investimento AET nella centrale di Lünen, dal 2014, ammontano a oltre 195 milioni di franchi.

«Ma le perdite provocate dall’avventura in Germania non si limitano alla differenza fra prezzo di acquisto e prezzo di vendita dell’energia prelevata contrattualmente da AET», scrive ancora l'MPS. «Infatti, leggendo i rapporti di attività, si evince chiaramente come lo stesso capitale azionario di 38,17 milioni di franchi abbia subito una pesante riduzione di valore. Nel 2023, il loro valore si è sgonfiato a 9,09 milioni di franchi. Entro la fine del contratto, nel 2032, il valore di questi titoli sarà pari a zero». Quindi, è la conclusione dei due deputati, «agli stimati 195 milioni di franchi di perdite causate del contratto di prelievo di energia si devono aggiungere anche 38,17 milioni di capitale sociale, ossia una perdita complessiva che si aggira attorno ai 230 milioni di franchi».

Sulla scorta di questo, al Consiglio di Stato sono state presentate 12 domande con l'obiettivo di «fare chiarezza» sulla vicenda dell’investimento di AET nella centrale di Lünen. E non solo.

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