Il Cardiocentro finirà ancora sotto i ferri

Il Cardiocentro ha fatto un altro passo avanti per la sua crescita. Dopo una variante di Piano regolatore avallata dal Consiglio di Stato lo scorso gennaio e cresciuta in giudicato, adesso è il turno della domanda per iniziare i lavori di ampliamento dell’«Ospedale del cuore». Che ha bisogno di più spazio per rispondere alle esigenze dell’offerta sanitaria promossa dall’Ente ospedaliero cantonale, come la chirurgia vascolare e angiologica.
I dettagli
L’obiettivo dichiarato è il potenziamento della collaborazione fra cardiochirurgia e chirurgia vascolare per pazienti affetti da patologie dell’aorta toraco-addominale. E qui entra in gioco la prima struttura, chiamata «piastra chirurgica», che verrà eretta sul lato nord-est dell’attuale edificio del Cardiocentro (tuttora sotto i ferri) e sarà composta da tre piani fuori terra e da uno interrato. Nella relazione tecnica del progetto, curato dallo studio Camponovo Architetti&Associati, si parla di una soluzione che permette, ad esempio, di «ampliare in modo sinergico spazi chirurgici» allo scopo di ottenere «una piastra chirurgica più efficiente, coniugando la nuova struttura con le sale operatorie esistenti».
Il nuovo edificio conterrà infatti una sala operatoria supplementare e il day hospital, con i locali di supporto che verranno usati per la cardiologia invasiva e che saranno a diretto contatto con quanto già operativo nello stabile esistente. Inoltre, il piano d’entrata è stato concepito per potenziare l’ambulatorio di cardiologia. Ora passiamo all’altro corpo di fabbrica, che verrà costruito sul lato sud dove verranno ampliate le cure intense. «Si tratta - leggiamo - di un edificio sollevato con pilastri dall’attuale piazzale di arrivo delle autoambulanze per permettere questa importante funzione anche in futuro. Questo spazio è prezioso in quanto difficilmente troverebbe una collocazione altrove».
L’edificio, a due piani, ospiterà appunto il reparto di cure intense, che verrà ampliato e sarà di supporto a quelle già presenti nell’attuale edificio. Un tassello, questo, «assolutamente necessario per la realizzazione della nuova sala chirurgica ibrida (nel futuro edificio sul lato nord) che ne determina l’aumento della richiesta. A questo livello viene inserita anche la sala postoperatoria di risveglio, oggi inesistente». Il piano superiore ospiterà invece gli ambulatori di angiologia vascolare.