Capriasca

Il cerottino del Municipio per la pavimentazione di Sala

Sfiorata la procedura civile con chi si è occupato dei lavori e ottenuto un minor prezzo, l’Esecutivo ora pensa a come porre rimedio - Per gli esperti si dovrebbe rifare tutto, ma tale soluzione è stata ritenuta troppo cara e invasiva
©Chiara Zocchetti
Federico Storni
02.07.2024 06:00

Sì, c’è effettivamente poco da salvare della nuova pavimentazione posata nel nucleo di Sala Capriasca fra il 2020 e il 2021. Sarebbe da rimuovere e da posarne dell’altra, ma costa troppo, e quindi si proverà a metterci una pezza, un cerottino, in altro modo. Questa almeno l’intenzione del Municipio di Capriasca, che prima di diventare operativa dovrà però essere avallata dal Consiglio comunale.

«Segni di cattiva esecuzione»

La nuova pavimentazione era stata aspramente criticata da diversi abitanti di Sala già nell’immediato, e che qualcosa proprio non ha funzionato lo ammette ora anche l’Esecutivo. Nel messaggio municipale (precedente alle elezioni di aprile), in cui si chiede l’ok a investire altri 115.000 franchi per «terminare e sanare» la pavimentazione, si legge infatti che è stata sfiorata la procedura civile con l’impresa esecutrice delle opere, uno studio d’ingegneria e uno studio d’architettura. Il Municipio ha infatti contestato le liquidazioni chiedendo un minor valore che ha poi ottenuto, risparmiando così centomila franchi.

Fra i «difetti funzionali ed estetici dovuti sia alla cattiva esecuzione che alla scelta dei dettagli» il Municipio segnala ad esempio la superficie irregolare della pavimentazione «con diversi segni di cattiva esecuzione dei lavori», delle griglie in granito che «sopportano un tonnellaggio sensibilmente inferiore rispetto alla pavimentazione in cemento e rischiano la rottura» (si veda la foto a lato), e delle pendenze che «non permettono una corretta evacuazione delle acque piovane, provocando ristagni puntuali adiacenti alle abitazioni private».

Levigare, smussare, riprofilare

In altre parole, un mezzo disastro. Per rimediare sono stati fatti sopralluoghi con diversi specialisti del ramo. Quasi tutti hanno concluso per «la rimozione parziale o integrale della pavimentazione e la posa di una nuova». Proposte però ritenute da Municipio, Ufficio tecnico e Commissione Nuclei «parecchio invasive e di riflesso molto onerose per poterle considerare attuabili». Si è dunque optato per un’altra soluzione che, «sebbene economicamente vantaggiosa, parrebbe idonea allo scopo ricercato, cioè quello di terminare l’opera e migliorarla per quanto possibile, senza però snaturarla totalmente». Questo approccio prevede ad esempio una levigatura superficiale della pavimentazione per omogeneizzare la superficie, il miglioramento di alcune pendenze («laddove possibile») e la riprofilatura degli spigoli.

Il Comune non intende prelevare contributi di miglioria su questo nuovo importo, trattandosi di un’opera finalizzata unicamente a «terminare e sanare quanto più possibile i difetti riscontrati».

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