Il quartiere alle ex Officine finisce al TRAM
Quartiere alle ex Officine FFS di Bellinzona: c’è posta per il Tribunale amministrativo cantonale. Come appreso dal CdT, sono almeno quattro i ricorsi interposti contro il via libera del Legislativo del 4 aprile 2023 alla variante pianificatoria dell’innovativo comparto che si svilupperà a tappe dal 2027 al posto dello stabilimento industriale. Censure che contestano la decisione del Governo, come anticipato il 22 gennaio dal CdT online, che ha respinto tutti i ricorsi inoltrati. Secondo il Consiglio di Stato sia il plenum sia la popolazione sono stati debitamente informati sui contenuti del futuro quartiere.
Le motivazioni del Governo
Per il Consiglio di Stato non c’è stata nessuna violazione della Legge organica comunale: «Il Legislativo è stato chiamato ad esprimersi sul messaggio con dei contenuti ben precisi, frutto di un iter procedurale ben definito nel corso del quale anche ai cittadini è stata data la possibilità di presentare osservazioni al momento della pubblicazione».
Il Governo ritiene che la variante di PR sia stata il frutto di «un lungo e complesso iter procedurale» (iniziato con la famosa «Dichiarazione d’intenti» dell’11 dicembre 2017, quando in sostanza ci fu la conferma che le Officine FFS avrebbero lasciato Bellinzona dopo oltre un secolo per trasferirsi a Castione) che ha necessitato, come normale, pure di alcuni approfondimenti. Fra questi vi sono stati quelli concernenti il dimensionamento del Piano particolareggiato in funzione delle diverse tappe di sviluppo previste dal 2017.