Rifiuti

Il termovalorizzatore spegne 10 candeline

Claudio Zali: «Dopo le polemiche iniziali, si tratta di una storia di successo»
(FOTO REGUZZI)
Paolo Gianinazzi
18.06.2019 13:25

GIUBIASCO - Dopo anni di polemiche che hanno contraddistinto il progetto, oggi, a dieci anni di distanza, il termovalorizzatore dei rifiuti di Giubiasco può essere considerato un successo su tutti i fronti. È questo, in sostanza, il messaggio fatto passare questa mattina durante la conferenza stampa dell’Azienda cantonale dei rifiuti (ACR) che, appunto, ha voluto rimarcare l’importante traguardo.

Durante l’incontro il presidente dell’ACR Andrea Bernasconi ha voluto ringraziare le autorità presenti, così come chi l’ha preceduto nel Consiglio d’Amministrazione e tutti i collaboratori dell’Impianto cantonale di Termovalorizzazione dei rifiuti (ICTR): «È grazie a loro se oggi siamo qui a festeggiare questo importante traguardo e il fatto che il Ticino dispone di un’eccellente termovalorizzatore, tra i migliori d’Europa». Bernasconi ha poi esposto le cifre del Rapporto annuale 2018, giudicandolo «soddisfacente sia dal punto di vista operativo che finanziario». I conti consuntivi dell’ACR si sono infatti chiusi lo scorso anno con un avanzo d’esercizio di 2.4 milioni di franchi. L’ICTR ha inoltre permesso di immettere in rete energia elettrica paragonabile al fabbisogno annuale di circa 23mila famiglie.

Dal canto suo, tornando al «compleanno» dell’impianto, il direttore dell’ACR Claudio Broggini ha fatto un bilancio di questi 10 anni. «Dal punto di vista tecnico siamo molto contenti: l’impianto ha sempre funzionato dimostrando la sua grande affidabilità. Ricordiamo che da 10 anni a questa parte funziona ininterrottamente, 24 ore su 24. Anche dal punto di vista del bilancio ambientale siamo contenti. La questione aveva fatto molto discutere a suo tempo, ma oggi possiamo dirci soddisfatti. Le emissioni atmosferiche sono infatti ben al di sotto del limite di legge». Anche dal punto di vista dei costi, altra questione delicata in passato, la direzione si è detta contenta: «Nel corso di questi anni - ha spiegato Broggini - abbiamo portato il costo dello smaltimento per i Comuni dal 280 franchi a tonnellata a 160». E proprio riguardo all’iniziale scetticismo della popolazione Broggini ha voluto sottolineare che in questo decennio l’ACR «ha avvertito una sempre maggior volontà da parte dei cittadini di vistare e conoscere il termovalorizzatore. Abbiamo organizzato visite per circa 22mila persone».

Claudio Zali: la tassa sul sacco non ci preoccupa

Ma il più soddisfatto di tutti, durante la conferenza stampa, è stato il Consigliere di Stato e direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali. «Sono stati troppo modesti. Si tratta di una storia di grande successo. Dopo le grandi discussioni sulla sua realizzazione, nel corso degli anni l’impianto ha dimostrato di essere efficiente sotto tutti i punti di vista e di aver svolto il suo compito nel migliore dei modi. Sarebbe veramente stato difficile fare meglio di così e le incognite del passato sono state spazzate via». Il Consigliere di Stato ha poi sollevato la questione della tassa sul sacco che, siccome entrerà in vigore in tutti i Comuni ticinesi nei prossimi mesi, potrebbe causare perdite finanziarie all’ACR. «I dati raccolti in questi anni ci permettono di dire che da questo punto di vista non siamo preoccupati. I rifiuti non spariranno; verranno smaltiti in altro modo ma non spariranno. Diminuirà la quota di rifiuti dei cittadini, ma aumenterà quella delle ditte che si occupano del riciclo; un mercato florido in questi anni. C’è poi da considerare l’aumento costante della popolazione che porta inevitabilmente ad un aumento dei rifiuti prodotti. Nonostante la tassa sul sacco, ’impianto continuerà a funzionare come oggi, ovvero con ottima efficienza».