Il verde arriva in fretta
L’intenzione era quella di cronometrare i tempi di attesa per i pedoni davanti ai semafori di Chiasso e Mendrisio, i due poli del Mendrisiotto. Camminando ci siamo però resi conto che ci sono solo tre macro zone le quali regolano elettronicamente il traffico pedonale, per un totale di 14 semafori. Curiosi di comprendere se ci sia un’idea dietro a questo piano viario, abbiamo contattato Francesca Luisoni, vicesindaca di Mendrisio e capo dicastero economia e pianificazione, la quale ci conferma: «Il Comune tiene a cuore al progetto per una mobilità lenta a 360 gradi, che si concentri dunque sulle precedenze per pedoni e biciclette; a questo scopo stiamo analizzando dei progetti per l’insediamento di nuovi semafori e limiti di velocità».
Un importante crocevia
Cronometro alla mano, nella morsa del caldo estivo di primo pomeriggio, alle 14.30 siamo nell’area dove i semafori sono posti agli snodi per dirigersi verso Genestrerio, Coldrerio, il centro di Mendrisio passando per l’OBV, oppure il Mercato coperto. Vediamo transitare qualche veicolo, ma nessun pedone. Nella via Pierfrancesco Mola attraversiamo le strisce pedonali che collegano il marciapiede situato alla fine del comparto delle Scuole Medie alla sede dell’Associazione assistenza e cura a domicilio del Mendrisiotto e Basso Ceresio. Il rosso qui dura solo 30 secondi, un ottimo tempo considerando che gli studi su questo tema commissionati dal Municipio di Lugano, evidenziano come sia considerato ragionevole un tempo di attesa tra i 40 e i 70 secondi (vedi CdT del 15 gennaio). Circa 30 metri più avanti, in direzione OBV c’è un altro semaforo pedonale all’incrocio tra viale Villa Foresta e via Turconi, che diventa verde in concomitanza con alcuni semafori per i veicoli provenienti dalle varie direzioni, i quali salgono nel viale residenziale. Qua abbiamo atteso 11 secondi prima che l’omino diventasse verde. In parallelo si può attraversare anche la via Alfonso Turconi per aspettare ad esempio il bus alla fermata Banchette e il rosso lo fissiamo per 34 secondi, sempre un ottimo tempo, a sottolineare l’efficacia dei sensori (non per niente si parla di semafori intelligenti). Segue un doppio semaforo che regola il transito per le macchine che da via Turconi si dirigono verso via Franchini per scendere allo stadio comunale o da questo salgono per recarsi verso l’OBV, Genestrerio oppure Coldrerio. Attendiamo solamente 10 secondi e possiamo attraversare, sicuramente facilitati da un orario in cui c’è poco traffico. In quest’area attraversiamo di fronte all’ultimo semaforo in via Agostino Maspoli, che porta alla strada verso Genestrerio, aspettando solo 12 secondi. La vicesindaca ci spiega: «Un semaforo per biciclette è stato messo all’altezza di quello per i bus, i quali da via Agostino Maspoli si dirigono in via Franchini e via Alfonso Turconi. Si può anche notare come abbiamo allargato e meglio segnalato le corsie ciclabili in gran parte delle vie principali del Comune».
Alla stazione tutto fila liscio
Ci siamo poi spostati nella seconda zona sopracitata, quella di via Stefano Franscini, e lì ci sono tre semafori pedonali. Il primo che testiamo è dietro all’uscita dei bus dalla pensilina e ci viene confermato l’andamento positivo, attendiamo solamente 10 secondi. Circa 50 metri più avanti, all’uscita dalla biglietteria delle FFS e di fronte all’Albergo Milano aspettiamo 15 secondi. Subito dopo all’incrocio tra via Stefano Franscini e via Motta, il semaforo diventa verde dopo 24 secondi. La municipale ci ventila anche l’idea di una possibile zona con limite a 20 km orari e l’aggiunta di semafori pedonali: «Il tutto però dipende dalla collaborazione delle autorità cantonali, che pure nel caso di via Pierfrancesco Mola hanno la competenza per qualsiasi cambiamento riguardante la viabilità».
Trend positivo pure a Chiasso
Nella cittadina di confine, sono attualmente attivi sei semafori pedonali concentrati tutti in una zona – siccome due semafori pedonali in via Manzoni e all’incrocio tra questa e via Enrico Dunant, prima della stazione ferroviaria, non sono attivi a causa di lavori in corso - quella di via Maestri Comacini che porta alla dogana tra Chiasso e Ponte Chiasso, o al contrario in direzione strada cantonale e autostrada A2. Alle 16 davanti al semaforo dopo l’uscita del distributore Eni che porta al centro Tertianum, possiamo attraversare a seguito di un’attesa di 65 secondi, ben più lunga rispetto a quelle cronometrate a Mendrisio, ma comprensibili dato il traffico maggiormente intenso e un’attesa che rientra nel limite dei 70 secondi. Siamo così all’incrocio regolamentato tra via Maestri Comacini e via degli Albrici, qui ci basta attendere solo 16 secondi. Pochi metri più avanti, in una zona dove ci sono perlopiù stazioni di servizio, tra l’easy stop di bp e Piccadilly - Socar, il verde è scattato dopo 30 secondi. Qui pure un breve passaggio pedonale è regolato dal semaforo, in direzione rotonda, all’incrocio tra via Maestri Comacini e via Girolamo Porta. Siamo partiti dopo 10 secondi per un tratto regolamentato di due metri, ma l’attesa è talmente breve che quasi non ce ne siamo accorti. Il quinto semaforo ci permette di attraversare ancora la strada principale e aspettiamo 20 secondi. Infine ci troviamo al breve tracciato pedonale, parallelo a quello dell’incrocio tra via Girolamo Porta e la via Maestri Comacini. Qui aspettiamo 45 secondi e la voglia di attraversare per soli due metri prima che scatti il verde è tanta. Da noi raggiunto, il sindaco Bruno Arrigoni afferma: «La nostra viabilità è caratterizzata dal traffico di frontalieri, ma nelle zone più sollecitate abbiamo progettato una soluzione che devia sulla strada cantonale gran parte di questi utenti». Arrigoni ci tiene ad aggiungere che «durante il periodo scolastico è disponibile per gli alunni anche il servizio Pedibus, che annulla una buona fetta di traffico interno e sfruttiamo la rete dei passaggi pedonali».