Imposta, «le auto nella fascia media nell’80% dei casi pagheranno meno»
A poco meno di un mese dalla votazione cantonale sull’imposta di circolazione, il tanto discusso opuscolo informativo è stato finalmente pubblicato sul sito delle autorità cantonali (e nei prossimi giorni arriverà dunque nelle bucalettere di tutti i ticinesi). Un opuscolo che – senza sorprese – contiene le cifre indicate dal Consiglio di Stato: ossia, in caso di approvazione dell’iniziativa l’incasso della futura imposta sarebbe di 91,5 milioni di franchi. Una cifra che aveva portato gli iniziativisti del Centro (PPD) a inoltrare un reclamo al Governo (ma su questo punto ci ritorneremo).
A confermare queste cifre ora si è aggiunta un’altra voce di peso: quella della Sezione della circolazione. Dopo aver portato a termine le simulazioni sull’intero parco veicoli ticinese (223.384 automobili), da noi contattata la Sezione conferma infatti che i tanto discussi «importi indicati nella versione stampata dell’opuscolo sono corretti». Detto altrimenti, come spiega Aldo Barboni, aggiunto e sostituto caposezione, «in caso di approvazione dell’iniziativa, gli introiti stimati in base al parco veicoli attuale sono di circa 91,5 milioni di franchi annui a partire dal 2024 (cioè senza alcuna moratoria). Invece, in caso di approvazione del controprogetto, gli introiti stimati sono di circa 96,3 milioni annui, da cui vanno però dedotti i costi del sussidio all’acquisto dell’abbonamento Arcobaleno stimati in circa 4 milioni».
Non è tutto, però. Le proiezioni della Sezione della circolazione mettono in luce un altro dato significativo, ossia quanto andrebbero a pagare le vetture della fascia media, cioè i veicoli con emissioni comprese tra i 95 g/Km e i 160 g/Km. In questa fascia - ricorda Barboni - figurano circa 135 mila automobili, pari al 60% dell’attuale parco veicoli. «La diversità fra vecchia e nuova formula è tale per cui all’interno di ogni fascia potranno esserci dei risultati differenti per i singoli veicoli», premette Barboni. Tuttavia, «sulla base delle simulazioni effettuate possiamo dire che, sia con l’iniziativa che con il controprogetto, l’80% dei veicoli di questa fascia beneficerà di una diminuzione dell’imposta di circolazione», dice il sostituto caposezione.
«Occasione da non perdere»
A questo punto, va comunque ricordato che secondo gli iniziativisti l’ammontare dell’incasso dell’imposta (qualora l’iniziativa venisse accettata) dovrebbe aggirarsi attorno a 85 milioni, e non 91,5 come stimato sia dal Governo che dalla Sezione della circolazione. Questa differenza aveva portato gli iniziativisti a inoltrare un reclamo al Governo per chiedere di modificare l’opuscolo informativo e correggere la cifra. E visto che il Governo qualche giorno dopo ha bocciato il reclamo, agli iniziativisti resta la possibilità di ricorrere al Tribunale federale (TF). Una possibilità che il primo firmatario dell’iniziativa Marco Passalia non esclude: «Ne stiamo ancora discutendo e una decisione sarà presa nei prossimi giorni», spiega al CdT. Ad ogni modo, aggiunge il vicepresidente del Centro/PPD, «il messaggio che voglio lanciare ai ticinesi è che, in questo momento in cui tutto sta diventando più caro (dalla cassa malati alla bolletta per l’energia), abbiamo la possibilità di lasciare 25 milioni nelle tasche dei cittadini. Un risparmio che per alcuni potrebbe azzerare il rincaro, ad esempio, dell’aumento dei premi dell’assicurazione malattia». Insomma, per gli iniziativisti a prescindere dal ricorso si tratta di «un’occasione da non perdere».
Non si va a Losanna
E se da una parte il Centro/PPD sta riflettendo sulla possibilità di ricorrere all’Alta Corte, dall’altra i proponenti del controprogetto (PS e Verdi) hanno già deciso. «No, non faremo ricorso al TF. Fatte le dovute valutazioni, abbiamo deciso di lasciar perdere», spiega al CdT il capogruppo dei socialisti Ivo Durisch. PS e Verdi, ricordiamo, tramite un reclamo al Governo avevano contestato la parte dell’opuscolo presentata dagli iniziativisti, ritenendo fuorviante una tabella esemplificativa dei consumi e dei costi dell’imposta di circolazione. «È un peccato che l’informazione che giunge ai cittadini sia confusa. Ma da parte nostra cercheremo di spiegare al meglio la nostra posizione nei dibattiti in vista della votazione», chiosa Durisch.