In bicicletta in galleria, un’idea già scartata
Un percorso ciclabile in galleria per collegare il Piano del Vedeggio e Cornaredo? Non è fattibile. Proprio ieri riferivamo della proposta dell’Associazione traffico e ambiente di usare il cunicolo di sicurezza della futura galleria Breganzona del tram-treno anche come percorso ciclopedonale. Ebbene, proprio settimana scorsa il Consiglio di Stato prendeva posizione su un’idea concettualmente quasi identica, ma applicata alla galleria stradale Vedeggio-Cassarate. Uno scenario – quello ipotizzato in un’interrogazione di Sara Beretta Piccoli e Massimo Mobiglia (PVL) – che era già stato caldeggiato una quindicina di anni fa dall’allora municipale luganese Paolo Beltraminelli. Ma che è destinato a rimanere solamente un’idea.
I tre motivi del «no»
Nel rispondere all’atto parlamentare dei Verdi liberali, infatti, il Consiglio di Stato ha messo neri su bianco che questo progetto non è fattibile. «L’opportunità di usufruire del cunicolo di sicurezza per l’attraversamento in bici, era già stata oggetto di un’analisi tecnica ed era stata scartata per tre motivi», rileva il Governo. Primo: la gestione contemporanea del traffico in galleria e di utenti di diversa natura risulta difficilmente attuabile, se non con grossi deficit legati alla sicurezza. Secondo: ci sarebbero importanti criticità sia nella gestione in sicurezza degli aspetti di ventilazione della galleria e del cunicolo sia nella gestione delle emergenze. Terzo: il cunicolo di sicurezza è stato concepito e costruito per garantire la funzionalità e la sicurezza dell’infrastruttura stradale. Eventuali adattamenti per altre destinazioni risulterebbero molto costosi e privi delle necessarie sicurezze sul funzionamento. Insomma, «l’apertura del cunicolo al traffico ciclabile risulterebbe funzionalmente ingestibile e la sicurezza delle utenze sarebbe compromessa a fronte di un impegno finanziario eccessivo e di una fruizione non attrattiva e probabilmente scarsa».
Realizzate e in cantiere
Nonostante il Consiglio di Stato riconosca che un collegamento fra il Piano del Vedeggio e Cornaredo sia interessante, i tre punti appena citati «impediscono di attuare quanto proposto». In ogni caso, rileva il Governo, in Ticino «si punta molto sull’utilizzo della bicicletta soprattutto sulle brevi distanze (sotto i 5 chilometri), mentre si favorisce la combinazione con il trasporto pubblico su quelle medie e lunghe». Inoltre, «grazie alla rete dei percorsi ciclabili del Luganese (si vedano in proposito le recenti realizzazioni delle tratte Canobbio-Tesserete, Lugano-Cadro, Agno-Sorengo e Agno-Bioggio e le future Ponte Spada, Porta Ovest e Stazione di Lugano FFS) è e sarà molto più facile spostarsi in bicicletta e accedere al trasporto pubblico dell’agglomerato».
Sembrava una boutade
La proposta di un utilizzo «alternativo» del cunicolo di sicurezza, come detto, risale a quindici ani fa. Era il 2009 e il cantiere della galleria era in pieno svolgimento. Beltraminelli l’aveva lanciata durante una serata dedicata a ecologia e nuovi quartieri e inizialmente poteva sembrare più che altro una boutade. Ma l’idea era stata presa sul serio dal Dipartimento del territorio, che aveva approfondito il tema. Da allora non se ne era più riparlato.