Politica

La nuova Lear è realtà

Sì del Gran Consiglio alla revisione totale della Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione - Andrea Censi (Lega): «Una risposta importante alle esigenze del settore, che stimola l’imprenditorialità e che tiene conto di tutte le sensibilità»
©Chiara Zocchetti
Paolo Gianinazzi
15.03.2023 16:56

Sui contenuti, tutti (o quasi) d’accordo. Sulla forma, un po’ meno. Fatto sta che da oggi il Ticino ha una Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (Lear) nuova di zecca. Il Gran Consiglio, con 56 voti favorevoli, 3 contrari (Più donne e un deputato del Centro) e 12 astenuti (tra le fila di PS e Verdi), ha dato il via libera alla revisione totale di questa legge. Una revisione che viene da lontano (se ne discute almeno dal lontano 2018) e che nelle ultime settimane ha subito un’importante accelerata. Nel giro di poco più di un mese, da inizio febbraio a oggi, si è infatti passati dalla consultazione sul messaggio del Governo fino al voto definitivo in aula. Una velocità che, come detto, non è piaciuta a tutti.

Troppo in fretta?

Non a caso, appunto, la discussione in aula è partita proprio da una richiesta, fatta dal capogruppo socialista Ivo Durisch, di rimandare tutto in Commissione: «Il messaggio del Governo – ha spiegato Durisch – è stato depositato il 27 febbraio, e il 28 c’era già il rapporto commissionale, prima ancora che l’oggetto venisse formalmente assegnato alla Commissione. E, oltretutto, la fase di consultazione è durata solo due settimane. Non è un modo esemplare di lavorare».

A rispondere è stata la relatrice di maggioranza Giovanna Viscardi (PLR): «È vero che due settimane non sono molte, ma la revisione della Lear è sul tavolo della Commissione dal 2018. E il lavoro fatto dal presidente della Commissione (Andrea Censi della Lega), di concerto con il Governo e il gruppo di lavoro, ha permesso di garantire una costante comunicazione tra le parti», ha spiegato la deputata liberale radicale.

Qualche critica alla celerità con cui si è giunti al voto in aula è arrivata anche da altri partiti ma, alla fine, la sostanza ha prevalso sulla forma. Dopo una breve discussione, la richiesta di Durisch è stata bocciata con 51 voti a 21 e si è quindi potuti entrare nel merito della riforma.

Il dibattito

«Si tratta di un disegno di legge snello, chiaro, che semplifica e aggiorna norme ormai obsolete», ha rimarcato Viscardi, per poi aggiungere: «Un cantone a vocazione turistica come il nostro non può prescindere dall’aggiornare le norme alle tendenze del settore». A fargli eco, anche l’altro relatore di maggioranza, il deputato leghista Andrea Censi che ha pure fatto parte del gruppo di lavoro (nel quale sedevano pure il Governo e gli attori interessati) che ha lavorato alla proposta: «È una risposta importante alle esigenze della ristorazione, dell’albergheria, ma anche del pubblico avventore e di chi è chiamato a vigilare sul settore, come i Comuni, le forze dell’ordine e il Cantone». Si tratta, ha chiosato Censi, «di una riforma al passo con i tempi, che stimola l’imprenditorialità e che tiene conto di tutte le sensibilità degli attori coinvolti».

Sostegno alla proposta è poi giunto dalla Lega, con la deputata Sabrina Aldi a rimarcare che «si tratta di un alleggerimento del sistema che va salutato positivamente perché implica meno burocrazia e condizioni meno restrittive per accedere alla professione e aprire un locale». Detto diversamente: «Lasciamo lavorare chi ne ha voglia».

Qualche critica sulla celerità della procedura è poi giunta anche dal Centro, con la deputata Sabrina Gendotti che ha definito «indecenti» le tempistiche: «Non vi era alcuna ragione per trattare con tale urgenza il tema, se non per motivi elettorali». Gendotti ha poi rilevato che «fortunatamente, dopo la levata di scudi, il Governo ha deciso di stralciare la proposta che prevedeva di far accedere i 16.enni nei locali notturni». Ad ogni modo, ha poi chiosato Gendotti, «il Centro sostiene la struttura più snella e meno burocratica della Lear».

Da parte del PS, invece, oltre alle già citate critiche sulle tempistiche, nel merito il gruppo ha lasciato libertà di voto, e alla fine alcuni deputati l’hanno approvata, mentre altri si sono astenuti.

Dall’UDC è invece arrivato un sostegno convinto a una nuova legge definita dalla deputata Lara Filippini come «moderna, al passo con i tempi e frutto di un lavoro intenso e di squadra».

Sul fronte governativo, invece, il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha voluto rispedire al mittente le critiche sulle tempistiche: «Era evidente che il ‘come’, e non il ‘cosa’, sarebbe stato il principale oggetto del dibattito. È una malattia della politica, quella di concentrarsi di più sulla procedura che sul risultato da raggiungere». Anche perché, ha poi aggiunto Gobbi, «il risultato raggiunto non è frutto del lavoro di una notte, ma di cinque anni di confronto e dialogo». Ad ogni modo, nel merito della riforma, il consigliere di Stato leghista ha definito la nuova legge un progetto che, in generale, risponde alle esigenze degli attori coinvolti.

Le novità

Ma, concretamente, che cosa cambierà con la nuova Lear? Le novità presenti nella revisione sono parecchie. Tra tutte, però, ne spiccano alcune di particolare interesse per il settore. Possiamo citare, ad esempio, l’abolizione dell’obbligo di presenza fisica del gerente, la possibilità di effettuare la gerenza in più di un esercizio pubblico (la cosiddetta gerenza multipla) e l’introduzione di una seconda figura responsabile (il gestore) per quanto riguarda il rispetto della legge e del regolamento. Ma non solo. Tra le novità c’è pure la ridefinizione del concetto di capacità ricettiva: essa in futuro sarà basata sul numero di avventori, e non più dei posti disponibili. E, oltre a ciò, è pure prevista una maggiore flessibilità nel poter spostare la capacità ricettiva dall’interno all’esterno del locale, e viceversa. Maggiore flessibilità è anche prevista a livello di orari di apertura e chiusura: verrà a cadere l’obbligo di apertura minima di 8 ore al giorno per 5 giorni alla settimana e verrà pure a cadere l’obbligo di notifica di un’eventuale chiusura anticipata. Saranno poi previste anche sanzioni più severe contro l’abuso di alcol: in caso di violazioni ripetute nel tempo, ad esempio, si potrà arrivare fino a un divieto (temporaneo o definitivo) di vendita. Infine, nella nuova Lear è pure stato inserito lo strumento per l’estensione straordinaria dei posti esterni (con la possibilità di ottenere un’autorizzazione per l’estensione straordinaria dei posti esterni, fino al 150% della capacità ricettiva massima, per 52 volte all’anno sull’arco di 24 ore).

Nella nuova legge, come avevamo riferito nelle scorse settimane, non figura più la possibilità per i 16.enni di accedere alle discoteche.

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