Politica

La primavera dell'UDC tra finanze ed elezioni

Preventivo 2024 e appuntamento con le urne al centro del comitato cantonale dell’UDC - Piero Marchesi: «Siamo in questa situazione perché il Governo non ha fatto i compiti»
©Gabriele Putzu
Paolo Gianinazzi
17.01.2024 20:58

Mentre gli occhi di tutti, politicamente parlando, sono puntati sulla candidatura di Marco Chiesa al Municipio di Lugano, il comitato cantonale dell’UDC si è ritrovato a Maggia, sia per discutere dell’annoso dossier delle finanze cantonali, sia per iniziare a organizzare il lavoro in vista delle elezioni comunali. L’incontro, come ci spiega il presidente cantonale Piero Marchesi, è stato l’occasione, in primis, per ribadire la posizione democentrista sul Preventivo 2024. «Negli ultimi anni l’UDC a più riprese ha suonato il campanello d’allarme. Ma purtroppo siamo rimasti inascoltati. E ora il debito pubblico ha superato i tre miliardi, senza contare quello della Cassa pensioni dello Stato». Per Marchesi, alla base di questa situazione c’è soprattutto l’immobilismo del Governo. Per questo, ricorda il presidente, è stato approvato il Decreto Morisoli: «Non sarebbe stato necessario se il Governo avesse fatto i compiti e rispettato l’articolo 34 della Costituzione sul freno ai disavanzi». In tutto ciò, ricorda Marchesi, «lo studio commissionato dal Cantone dimostra che il Ticino spende troppo e spende male». Il problema, dunque, «non è il decreto Morisoli, ma la politica che non fa i compiti». Ecco perché, rimarca Marchesi, nell’ambito del preventivo «abbiamo presentato tre semplici decreti per chiedere: di bloccare per due anni le assunzioni nell’amministrazione (fatta eccezione per docenti e personale sanitario); di plafonare la spesa dei beni e servizi al livello pre-pandemico; di limitare le spese di trasferimento per i sussidi, non tagliando ma frenando la crescita al massimo all’1%». E ciò, spiega il presidente, «ci permetterebbe di risparmiare circa 80-100 milioni», a dimostrazione «che l’UDC vince le iniziative che presenta, ma allo stesso tempo è il anche il partito che fa quello che c’è da fare». Marchesi ha pure voluto rispondere alle critiche giunte dal Mattino della domenica, il quale (viste le riserve dell’UDC ad appoggiare i crediti per la manutenzione delle strade e l’acquisto dello stabile EFG) ha tacciato i democentristi di «scaricare gli artigiani». «È vero il contrario – ribatte Marchesi –. L’economia si aiuta se il Cantone ha delle finanze sane, non dando soldi a pioggia. Occorre approvare gli investimenti giusti e le spese in modo corretto affinché l’economia possa lavorare ma allo stesso tempo evitando che le finanze pubbliche esplodano».

L'obiettivo per le comunali

L’ultima parte del comitato cantonale democentrista si è poi concentrata sul prossimo appuntamento elettorale. Il presidente cantonale ha confermato con soddisfazione che «l’UDC, rispetto a quattro anni fa, presenterà molte più liste nei Comuni. Una conferma della crescita del partito, ma anche una sfida per il futuro, visto che la creazione delle sezioni comunali richiederà grande impegno da parte di tutto il partito». E l’obiettivo del partito, concretamente, quale sarà? «Non ha senso dare delle cifre. Ma l’obiettivo generale – chiosa Marchesi – sarà quello di mantenere le posizioni attuali e certamente conquistare qualche seggio in più nei Municipi e nei Consigli comunali».

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