Ticino
Lo sciopero
La manifestazione dei dipendenti statali è stata il punto culminante della giornata di mobilitazione e sciopero del settore pubblico e parapubblico
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19:06
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Quaresmini sul finire dello sciopero: «Terrorismo contabile»
«Ci hanno detto che lo sciopero è qualcosa di estremo. Dunque, ciao estremisti. Ci hanno anche detto che non è una roba svizzera. Ciao forestieri». Così Enrico Quaresmini, portavoce di ErreDiPì. «Vi ringrazio. Sono contento per la dinamica che si è creata. Quando ho iniziato facevo fatica. C’era paura, indifferenza. Dire che i soldi non ci sono è terrorismo contabile. Se il PIL del cantone lo rapportiamo a 100.000 franchi, il deficit di quest’anno è di 436 franchi. Il debito complessivo è di 7.300 franchi. Questo per me è terrorismo contabile. Lo dicono gli economisti, non io. L'unica via è spiegare alla gente cosa facciamo e perché».
Dal palco, intanto, comunicano che la giornata di sciopero e mobilitazione si è conclusa. Con il seguente slogan: «Ci rivedremo».
18:48
18:48
Ghisletta: «Giornata storica»
Così Raoul Ghisletta, esponente del Partito Socialista nonché segretario VPOD: «Grazie per la vostra mobilitazione» ha urlato al microfono. «Una mobilitazione importantissima: è in atto, infatti, uno scontro durissimo con una parte di politica che vuole liquidare il servizio pubblico e tagliare posti di lavoro. È un disegno politico ben chiaro, questo. Oggi scioperiamo contro il taglio del carovita per gli anni a venire, contro i tagli al settore sociosanitario, alle scuole, agli ospedali. Qualcosa di mai visto. È un Paese, il nostro, che sta tagliando sulla formazione per i giovani, sulle persone meno fortunate, un Paese che guarda alla destra e all’estrema destra. Dobbiamo ribellarci».
18:29
18:29
I manifestanti sono davanti alla sede del Governo
Il serpentone di manifestanti, dopo essere passato per piazza Indipendenza, è giunto davanti alla sede del Governo.
18:07
18:07
La posizione del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato, si legge in una nota appena diffusa, «ha preso atto dello sciopero organizzato oggi da una maggioranza delle associazioni del personale dello Stato». E ancora: «A fronte degli sforzi di mediazione profusi dal Governo e delle decisioni adottate dal Gran Consiglio, questo sciopero appare poco comprensibile. Il Consiglio di Stato prende atto che anche la maggioranza delle forze politiche si distanzia da questa azione di protesta. Il Governo auspica che in futuro sia possibile mantenere un dialogo franco fra datore di lavoro e sindacati, e riprendere al più presto la collaborazione in vista delle prossime scadenze di grande importanza per il personale – la votazione cantonale sulle misure di compensazione per l’Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT) e l’inizio dei lavori di allestimento del preventivo 2025».
18:03
18:03
C'è anche Gianni Frizzo a Bellinzona
Gianni Frizzo, simbolo e volto delle proteste alle Officine di Bellinzona nel 2008, ha preso la parola in piazza Collegiata chiedendo solidarietà e un applauso ai lavoratori delle Manor di Balerna e Sant’Antonino. Nei due centri commerciali, lo ricordiamo, sono a rischio oltre 100 posti di lavoro. I manifestanti hanno risposto all’appello con un grande applauso.
I manifestanti, dopo uno stop in piazza Collegiata, hanno ripreso la marcia verso piazza Governo, dove si terrà la parte «ufficiale» e sindacale.
17:42
17:42
Il corteo è arrivato in piazza Collegiata
Il corteo è arrivato in piazza Collegiata. I manifestanti riempiono tutto il viale Stazione: circa 4.000 in questo momento i partecipanti.
17:02
17:02
È partita la manifestazione dei dipendenti pubblici
Alle 17, dalla stazione di Bellinzona, è partita la manifestazione dei dipendenti pubblici, il punto culminante della giornata di sciopero. Circa 1.500, al momento, le persone presenti. Ad aprire il corteo è l’associazione Rete per la difesa delle pensioni. «Organizzeremo ancora giornate così se le cose non cambieranno», avvertono ai megafoni alcuni organizzatori. L’appuntamento ora è in piazza Governo, dove si terrà la parte più «ufficiale» della manifestazione.
16:47
16:47
Il corteo verso Piazza Governo
Pian piano a Bellinzona il corteo si sta preparando per la partenza verso Piazza Governo. Alcune centinaia le persone radunate davanti alla stazione FFS.
16:27
16:27
Quaresmini: «Lo sciopero non è solo quanta gente viene»
Enrico Quaresmini, portavoce di ErreDiPi, la Rete per la Difesa delle Pensioni, è intervenuto sul piazzale del Liceo 1 di Lugano. Queste le sue parole: «Lo sciopero non è soltanto quanta gente viene, ma è anche la dinamica che migliaia di persone mettono in moto. E questa è una cosa positiva».
15:31
15:31
È scattato lo sciopero anche nelle scuole
Alle 15, in parecchie scuole comunali, Medie e Licei, è scattato lo sciopero. Alcuni istituti hanno sospeso le lezioni, proponendo attività didattiche alternative agli allievi. In altre sedi, invece, la ricreazione di bambine e bambini durerà un po’ più del solito. Sono comunque molte le scuole che hanno garantito l’accudimento degli allievi fino al termine dell’orario scolastico.
15:21
15:21
Ecco la terza assemblea, dedicata al settore sociosanitario
Alle 15 in punto è iniziata la terza assemblea in Piazza Governo, quella dedicata al settore sociosanitario. Circa un centinaio, a questo punto, le persone fisicamente presenti (mentre un migliaio quelle collegate via streaming).
L’assemblea è stata definita dai sindacati come «l’assemblea dei dimenticati». Già, perché come è stato fatto notare, se al personale dell’amministrazione cantonale è stato dato «qualcosina» (400 franchi una tantum e due giorni di vacanza) «per il settore sociosanitario non è invece previsto nulla». Ma, hanno fatto notare anche in questo consesso, pure in questo caso non è solo una questione di salario, bensì soprattutto di peggioramento delle condizioni lavorative, che poi si ripercuotono sugli utenti: dagli anziani ai giovani in difficoltà. «Siamo qui perché quello che facciamo e i nostri utenti ci stanno a cuore».
14:55
14:55
Piazza Governo inizia a popolarsi
Piazza Governo inizia a popolarsi di «scioperanti». I dipendenti di una struttura attiva nel settore socio-educativo (che hanno deciso di incrociare le braccia sin da stamattina) hanno esposto alcuni striscioni davanti a Palazzo delle Orsoline. «Dignità» è lo slogan principale. «Di fronte a un crescente disagio sociale, non solo il maggior carico di lavoro non viene riconosciuto, ma in più vengono tagliati i servizi e il nostro salario», ci ha spiegato uno dei manifestanti. «E quando l’indignazione monta – ha chiosato – scendere in piazza diventa necessario».
13:53
13:53
È cominciato anche lo sciopero dei dipendenti dell'OSC di Mendrisio
È cominciato attorno alle 13 lo sciopero dei dipendenti dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale di Mendrisio. Sono circa 150 le persone che hanno aderito, un numero che ha sorpreso anche gli stessi organizzatori. Viene comunque garantito un servizio minimo di assistenza ai pazienti. «Ci sentiamo dimenticati», spiegano alcuni dipendenti. «La nostra categoria di solito vive un po’ nell’ombra, ma ora è il momento di dire basta. Non possiamo tollerare ulteriori tagli, in un momento in cui la società - e i giovani in particolare - hanno sempre più bisogno dei nostri servizi». Il personale si sta radunando presso il teatro per un punto di incontro. Presenti alcuni sindacalisti dell’OCST e della VPOD. Dopo i discorsi, il gruppo si trasferirà in treno a Bellinzona per la parte di protesta in piazza. Come sottofondo, la musica dei Creedence Clearwater Revival.
13:37
13:37
Si sciopera anche nel settore socio-educativo
Si sciopera anche nel settore socio-educativo. Presso il Centro educativo per minori Ithaka, in Viale Portone a Bellinzona, questo pomeriggio è infatti comparso un lungo striscione che parla da solo.
13:12
13:12
La scuola e la mobilitazione
Il secondo momento di protesta, in Piazza Governo a Bellinzona, ha avuto come protagonista il mondo della scuola. L’assemblea online organizzata alle 12.00 dai sindacati è infatti stata dedicata ai docenti. Per il sindacato OCST, Gianluca D’Ettorre ha messo l’accento sul crescente disagio che sta toccando il settore. «Siamo qui per esprimere il nostro malessere e il disappunto per la politica del personale portata avanti negli ultimi decenni». Per questo motivo, ha affermato, «non chiediamo solo un preventivo… ma anche un consuntivo di tutto quanto accaduto negli ultimi vent’anni». In questo senso, D’Ettorre ha evidenziato gli interventi politici che la scuola subisce da tempo e «che denotano una non conoscenza del settore» e più in generale «superficialità». Ma ad essere sottolineato è stato pure l’aumento della burocrazia. Senza dimenticare la misura della parziale non sostituzione del personale partente che potrebbe portare a classi più numerose e mettere più sotto pressione i docenti stessi. Insomma, come poi sottolineato da una docente della Scuola cantonale di commercio, «non è solo una questione di salario», ma di «deterioramento delle condizioni lavorative». Ghisletta, da parte sua, riguardo alla non sostituzione del personale partente ha parlato di «una linea rossa che è stata superata».
Alle prime due riunioni online, indicativamente, hanno partecipato almeno un migliaio di persone. Il terzo momento di protesta in Piazza Governo è previsto alle 15 e sarà dedicato al settore sociosanitario.
10:49
10:49
La mobilitazione può cominciare
La prima assemblea online organizzata dai sindacati, questa mattina alle 10 in punto, ha dato ufficialmente il via libera alla mobilitazione e allo sciopero del settore pubblico e parapubblico. In una Piazza Governo già transennata e addobbata di bandiere (in cui a capeggiare è lo slogan #vergogna) - ma per forza di cose ancora semi deserta poiché le azioni di sciopero sono previste solo da metà pomeriggio in poi - i sindacati hanno tenuto una prima riunione online con i dipendenti dell’amministrazione, ribadendo le rivendicazioni principali della protesta. A ricordare «come siamo arrivati sin qui» è stato il sindacalista Xavier Daniel (OCST), il quale ha ricordato il «lavoro mal fatto» sul Preventivo 2024 che presenta «misure pericolose» e «senza progettualità». Misure che, ha sottolineato, «rischiano di mettere a rischio il servizio pubblico». Raoul Ghisletta (VPOD), da parte sua, ha elencato uno a uno i tagli che, dopo le mobilitazioni e dopo la discussione parlamentare, sono rimasti sul tavolo. A cominciare dal mancato riconoscimento del carovita, per poi passare alla parziale non sostituzione del personale partente, fino all’annoso tema della Cassa pensioni dello Stato. Senza dimenticare tutte le misure che andranno ad incidere sul settore sociosanitario. Ma, oltre ciò, ha evidenziato il sindacalista, «siamo preoccupati anche per le ulteriori misure che saranno presentate nei prossimi mesi», con la presentazione del Preventivo 2025 e, quindi, del secondo pacchetto di misure di rientro. Per questo motivo, ha chiosato, «questa mobilitazione è importante anche per mostrare la nostra volontà di resistenza». Le richieste fatte da sindacati, che seguiranno la mobilitazione odierna, sono quelle di «riaprire il tavolo delle trattative con il Governo», sia per quanto riguarda il carovita e la mancata sostituzione del personale partente, ma anche «per evitare di ripetere gli errori fatti anche nel Preventivo 2025».
09:31
09:31
Il punto alle 9.30
Dopo tanto discutere, oggi è il giorno della piazza. Il giorno della mobilitazione e dello sciopero. Il culmine della giornata sarà ovviamente alle 17, quando il corteo di protesta dalla stazione di Bellinzona si dirigerà verso Piazza Governo, dove con ogni probabilità si riuniranno diverse migliaia di persone. Già dal mattino, però, i sindacati hanno organizzato diversi momenti di aggregazione: alle 10 in Piazza Governo, ad esempio, è prevista un’assemblea per gli impiegati dello Stato e la Polizia, mentre alle 12 sarà il turno dei docenti e alle 15 del personale del settore sociosanitario. Per chi non potrà essere fisicamente presente a questi appuntamenti ci sarà la possibilità di collegarsi online.
Le forme di sciopero o mobilitazione saranno molto variegate fra loro. C’è chi, come alcuni settori dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (OSC), ha previsto di iniziare a scioperare (garantendo il servizio minimo) già a partire dalle 13. Ci sono scuole in cui l’intera sede incrocerà le braccia (anche qui garantendo comunque l’accudimento ai ragazzi) a partire dalle 15. Altre scuole, invece, hanno deciso di sostenere la mobilitazione, decidendo però al contempo di non astenersi dal lavoro. Ma ci sono anche casi in cui lo sciopero è stato impedito. Come abbiamo potuto appurare, in una scuola elementare del Sopraceneri il collegio docenti ha deciso di aderire allo sciopero (quindi dalle 15), ma la direzione dell’istituto, malgrado ciò, ha sostanzialmente permesso di astenersi dal lavoro solo dalle 16 (momento in cui sarebbero comunque finite le lezioni). Ad ogni modo, gli istituti che hanno deciso di aderire alla mobilitazione sono parecchi, più di una trentina, senza contare l’amministrazione cantonale. Motivo per cui, al netto delle varie forme di sciopero o mobilitazione, è lecito aspettarsi una piazza colma di gente nel tardo pomeriggio.
I motivi che hanno spinto i sindacati e i lavoratori ad aderire alla giornata di protesta sono parecchi. Uno su tutti, però, è il mancato riconoscimento del carovita (sostituito da un contributo una tantum di 400 franchi e due giorni di vacanza). A ciò va ad aggiungersi una misura decisa dal Gran Consiglio durante le discussioni sul preventivo: la non sostituzione nella misura del 20% del personale partente non sottoposto al Piano dei posti autorizzati (PPA), che potrebbe in particolare toccare la scuola. I sindacati hanno poi più volte sottolineato il difficile momento per il settore sociosanitario e socioeducativo, anch’esso rimasto senza carovita. Ma non solo: anche i vari prelievi che sono stati decisi dal Governo nell’ambito della manovra di rientro sono criticati. E non va infine dimenticata la volontà, espressa dai sindacati, di mantenere alta la pressione su Governo e Parlamento in vista del secondo pacchetto di misure di rientro, previsto con il Preventivo 2025.