L'Agno e il Malcantone mettono la stessa maglia

In un panorama sportivo, quello ticinese, dove la parola «fusione» spesso provoca più di un attacco d’orticaria, due delle squadre più rappresentative del Malcantone hanno deciso di unire le forze. Parliamo dell’Associazione Calcio Malcantone del FC Agno, entrambe militanti in Seconda Lega, che a partire dalla prossima stagione scenderanno in campo come FC Malcantone. Le partite si giocheranno al Roque Maspoli di Caslano, mentre per gli allenamenti Agno metterebbe a disposizione il campo sintetico di Cassina.
Un derby significativo
«Avere una società per tutta la regione è un vantaggio», spiega al CdT il presidente dell’AC Malcantone, Ivo Saccomanno. «Con l’Agno avevamo gli stessi intenti, la stessa visione e le stesse idee – prosegue –, ossia creare una squadra di riferimento. È una sinergia che porta benefici a tutti». In economia si parla di soluzione win-win, con la nuova società che potrà beneficiare, ad esempio, del vasto settore giovanile dell’AC Malcantone e degli sponsor del FC Agno. Ad influire sulla decisione anche la «coperta corta» in termini di giocatori. Il 5 marzo scorso, durante il derby tra le due squadre, finito 0-0, l’Agno era sceso in campo ampiamente rimaneggiato, con mister Copelli – leggiamo su chalcio.com – che negli ultimi 15 minuti aveva dovuto tenere in campo dei giocatori infortunati per mancanza di cambi.
Una lacrima è scesa
«Ci sono sempre meno ragazzi che giocano a calcio – constata Sacha Cattelan, presidente dell’Agno – e quindi mancano ricambi per le prime squadre». Davanti a questa tendenza, la logica dice di unire le forze. «Vogliamo anche dare un segnale in questo senso, in un Ticino che è troppo campanilistico. Nei miei anni di presidenza mi sono reso conto che per gestire una squadra sono fondamentali tre cose:l’aspetto finanziario, che va affrontato facendo il passo secondo la gamba;quello dei volontari, che sono sempre meno; e quello delle infrastrutture, che sono essenziali. La fusione ci permetterà di avere un squadra forte, solida finanziariamente, con strutture adatte e un bacino più ampio di persone che possano dare una mano». Indubbie opportunità, anche se in questi casi pesano molto anche le emozioni, l’attaccamento a una maglia e alla sua storia. Soprattutto, immaginiamo, da parte di chi andrà a perdere il suo nome e il suo campo. «Potrà sembrare strano – osserva Cattelan – ma non ci sono stati intoppi alla nostra assemblea. La discussione è stata animata, ma la fusione è passata all’unanimità e questo mi ha fatto piacere: siamo riusciti a far passare la nostra visione. A me piange il cuore, e una lacrima mi è scesa, perché l’Agno è il mio ‘bambino’, ma... bisogna essere realisti e consapevoli.Poi siamo tutti malcantonesi, e fieri di esserlo».
Quattro più uno
Tecnicamente si tratta di una fusione per incorporazione, con l’Agno sparirà confluendo nelMalcantone, «anche se vista l’importanza delle due società – precisa Cattelan – è stata studiata come una fusione vera e propria». Oltre al nome cambieranno il logo (nella foto quello nuovo, anche se non ancora approvato ufficialmente) e i colori sociali:rosso e nero, per la felicità dei milanisti. E i Comuni rappresentati dal Malcantone passeranno da quattro a cinque, con Agno che si aggiungerà a Caslano, Magliaso, Vernate e Tresa. Ci sono ancora alcuni passi da compiere per poter giocare insieme dalla prossima stagione. La fusione dovrà essere avvallata dalla Federazione ticinese e poi da quella nazionale.