Sotto la lente

«L'apertura tutto l'anno? Fondamentale per il turismo»

Passo del Lucomagno: via libera del Legislativo di Blenio al credito di 16,4 milioni di franchi per il progetto selvicolturale e di premunizione a protezione della strada - Il Municipio: «Grazie a queste importanti opere si ridurrà il rischio di valanghe»
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
04.05.2023 23:54

«L’apertura invernale del Passo del Lucomagno è ritenuta di importanza strategica per la regione dell’alta Valle di Blenio. Si tratta di una via di comunicazione fortemente utilizzata come alternativa alle arterie principali. A livello turistico la possibilità di scambio tra la nostra regione e la Surselva è fondamentale e nel limite del possibile da intensificare, ciò è possibile grazie ad un’apertura continua della strada del Passo durante tutto l’arco dell’anno. Diminuire le zone di pericolo potenziali e proteggere il bosco di protezione da distacchi valangari a monte della strada del Passo del Lucomagno riduce a lungo termine il rischio e i costi legati all’apertura invernale. Tutte le proposte presentate sono di basso impatto paesaggistico».

Firmato Municipio di Blenio. Le cui considerazioni hanno convinto il Legislativo, che martedì ha approvato due crediti, per complessivi 16,4 milioni di franchi. Da un lato per il progetto selvicolturale e di premunizione a protezione del collegamento (15,6 milioni circa) e, dall’altro, per la posa di un impianto fisso di distacco artificiale delle valanghe ad Acquacalda (820.000 franchi). Da notare che il contributo a carico dell’ente locale ammonta «soltanto» a mezzo milione.

Ma non mancano le critiche

Un modo di procedere, quello adottato dall’Esecutivo bleniese, che ha però fatto storcere il naso a qualcuno. Su tutti al consigliere comunale ed ex deputato Stefano Fraschina della Lega dei ticinesi, il quale ha biasimato il fatto che il Legislativo non abbia avuto il tempo necessario per approfondire l’argomento sentendo ad esempio uno specialista. «Se avessimo potuto trattare la tematica a tempo debito, avremmo potuto capire meglio i motivi per i quali è stata scartata, dalle istanze cantonali e federali, la soluzione della galleria e delle opere di premunizione fisse. Soluzione, rammento, abbandonata per tutelare la zona palustre d’importanza nazionale. Come Commissione della gestione, ma non solo, avremmo pertanto potuto interpellare degli esperti per valutare la possibilità di entrare nel dettaglio di un progetto alternativo», rileva in modo serafico il nostro interlocutore, il quale non intende comunque né inoltrare ricorso contro la decisione del plenum né lanciare il referendum.

Il Passo del Lucomagno è aperto tutto l’anno dal 2000, in accordo con i Grigioni, e valutando scrupolosamente i pericoli naturali. In caso di condizioni meteo sfavorevoli, infatti, soprattutto d’inverno, può essere inaccessibile sia la notte sia (anche) durante il giorno. Il fatto che sia percorribile pure nella stagione fredda (dal 1. ottobre al 1. maggio: gestione e costi sono a carico della Pro Lucomagno) ha accresciuto la sua attrattiva quale alternativa ai Passi del San Bernardino e, parzialmente, del San Gottardo.

Scartata la galleria

«A seguito del preavviso negativo da parte delle istanze cantonali e federali è emerso che - a causa dei vincoli di protezione per la natura e il paesaggio a cui è sottoposta la regione del Lucomagno - tutte le varianti con opere di premunizione o costruzioni permanenti (ossia il tunnel di cui dicevamo prima; n.d.r.) non risultano essere fattibili. Da questi primi approfondimenti si evince dunque che per ridurre il rischio lungo la strada sono di principio ammesse soltanto premunizioni temporanee in legno», precisa il Municipio di Blenio nel messaggio di una quindicina di pagine. È stato così elaborato un progetto selvicolturale relativo ai boschi di protezione e di premunizione con la costruzione di opere provvisorie.

Un cantiere importante di cui Blenio sarà l’ente esecutore e che avrà una durata di tre lustri (dal 2025 al 2039, indicativamente). L’obiettivo è quello di diminuire il rischio di valanghe. L’Esecutivo ha ritenuto che dal punto di vista comunale «il rapporto costi benefici di una sua partecipazione al progetto è sicuramente orientato ai benefici. In prima istanza per i vantaggi che porta con sé a livello di messa in sicurezza della strada del Passo e del conseguente effetto sul turismo della regione. In secondo luogo, come detto, per il fatto che opere di questa portata hanno sicuramente un impatto positivo per l’economia locale e infine il margine di partecipazione finanziaria è sicuramente sopportabile».

I vantaggi per le due regioni

I cantoni Ticino e Grigioni sono consapevoli dell’importanza di tenere aperto il Passo tutto l’anno. «Le regioni toccate ne traggono un notevole vantaggio reciproco: da una parte l’accesso alla splendida regione del Lucomagno anche durante il periodo invernale è molto apprezzata dal turismo e permette di diversificare l’offerta. Dall’altra il collegamento con la Surselva e con le sue note destinazioni sciistiche fa sì che, grazie alla Valle di Blenio, numerosi amanti degli sport invernali possano recarsi in uno dei migliori comprensori sciistici della Svizzera», sottolinea il consesso guidato dalla sindaca Claudia Boschetti Straub.

Ricordiamo, infine, che il 4 novembre 2019 il Gran Consiglio aveva approvato il credito di 16,3 milioni per il risanamento conservativo del tratto di 7 chilometri fra Olivone (dopo l’abitato) ed il Centro sci nordico di Campra. Un intervento non più procrastinabile (la carreggiata in lastre di cemento risale agli anni Sessanta) anche alla luce degli sforzi profusi da Coira per la sistemazione del tratto sul territorio retico. In totale la strada del Passo è lunga 17,6 chilometri.

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