Mobilità

Le nuove «giornaliere» piacciono, ma non a tutti

Le nuove carte risparmio delle FFS saranno disponibili dal prossimo anno, ma in Ticino (e in Svizzera) non tutti i Comuni hanno aderito alla nuova offerta
Paolo Gianinazzi
05.10.2023 21:00

La famosa «carta giornaliera» per spostarsi sui mezzi pubblici in tutta la Svizzera viene venduta dai Comuni ormai da quasi vent’anni. Un’offerta (a un prezzo modico) molto apprezzata in tutto il Paese, dove ogni anno vengono vendute circa 1,5 milioni di carte giornaliere. Dal 1. gennaio 2024, però, come noto entreranno in vigore le nuove «carte giornaliere risparmio Comune». Un nuovo strumento a cui, come vedremo, non tutti i Comuni ticinesi hanno deciso di aderire.

Proprio in queste settimane alcuni di essi hanno informato la popolazione al riguardo: c’è chi ha semplicemente deciso di rinunciarvi, chi sta studiando misure alternative per favorire il trasporto pubblico, chi invece ha voluto aderire alla nuova offerta per il primo anno per valutare, in un secondo tempo, se aderirvi sul lungo termine. Cifre alla mano, ad ogni modo, su larga scala la nuove carte giornaliere hanno registrato una buona adesione.

Da noi contattata, Alliance SwissPass ha fatto sapere che per il momento in Svizzera hanno aderito oltre mille Comuni. A titolo di paragone, oggigiorno sono circa 1.100 i Comuni che offrono la carta risparmio. Per strada, dunque, si sono persi un po’ meno di cento Comuni in tutto il Paese. Per Alliance SwissPass, in ogni caso, la cifra raggiunta è giudicata come «un buon risultato intermedio, in particolare perché (ndr. in passato) un buon numero di Comuni aveva annunciato di non voler più distribuire tessere giornaliere».

Le novità

Il prezzo delle nuove «carte risparmio», che saranno nominative e quindi non cedibili a terze persone, sarà modulabile in base al momento in cui viene acquistata e alla classe scelta. Partirà, ad esempio, da 39 franchi in seconda classe con il metà-prezzo (se acquistata almeno 10 giorni prima del viaggio), a potrà raggiungere i 148 franchi per un viaggio in prima classe, senza il metà-prezzo, acquistato il giorno prima di partire. Rispetto a quanto avviene oggi, i Comuni non avranno più un contingente per i biglietti: il numero di ticket disponibili sarà infatti stabilito sul piano nazionale e, una volta terminati i biglietti a disposizione per quel determinato giorno, in nessun Comune sarà possibile acquistare una carta risparmio. La nuova carta giornaliera sarà venduta dagli sportelli dei Comuni e spetterà a ogni Ente locale decidere se effettuare la vendita anche tramite ordini telefonici o via e-mail. Inoltre, ai Comuni verrà riconosciuta una commissione di vendita del 5% per ogni carta giornaliera venduta e non rimborsata.

Va però anche detto che, specialmente per chi non possiede un abbonamento metà-prezzo, il costo di una carta giornaliera potrebbe essere meno interessante (o equivalente) rispetto alle offerte già disponibili tramite i canali delle FFS. In generale, dunque, la nuova offerta è un po’ più complessa da attuare rispetto a quella odierna. 

Chi sì, chi no, chi forse...

Ma veniamo ai Comuni che in Ticino hanno già comunicato di non voler aderire alla nuova offerta.

Il Municipio di Caslano, ad esempio, ha fatto sapere tramite un avviso alla popolazione che, dopo aver «attentamente valutato vantaggi e svantaggi della nuova proposta», per il momento «ha deciso di non aderire al nuovo progetto di carta giornaliera, riservandosi una decisione diversa, dopo aver osservato come evolverà la situazione nel corso del prossimo anno». Detto ciò, il Municipio ha voluto al contempo cercare un’alternativa per agevolare i cittadini sul fronte del trasporto pubblico. Nello stesso avviso, il Municipio spiega infatti che «come alternativa, si è deciso di valutare l’introduzione di nuovi incentivi a favore della mobilità sostenibile». Nel dettaglio, «nella prossima seduta del Legislativo comunale di dicembre 2023 sarà sottoposto il nuovo Regolamento per la promozione dei trasporti pubblici. Se lo stesso, come il Municipio auspica, sarà approvato, gli incentivi potranno poi essere messi in atto, dopo aver definito le modalità e l’ammontare degli stessi». 

Sulla stessa linea, anche il Comune di Canobbio. In un estratto delle decisioni municipali pubblicato qualche giorno fa ha infatti fatto sapere di non aver aderito alla nuova offerta. Ma, come fatto da Caslano, anche Canobbio ha optato per un’altra via, prevedendo «in alternativa di facilitare finanziariamente l’acquisto dell’abbonamento a metà prezzo FFS aumentando il sussidio dall’attuale 40%» a un forfait di 100 franchi.

Dal canto suo, in una breve nota apparsa sul sito web, il Comune di Ponte Capriasca ha semplicemente fatto sapere di non aver aderito al progetto.

Più sfumata, invece, la posizione del Comune Terre di Pedemonte. In una comunicazione fatta nel mese di settembre ha sottolineato che «il nuovo prodotto si differenzia notevolmente dalla precedente carta giornaliera, per cui la modalità di vendita non potrà più avvenire in forma digitalizzata». Detto ciò, «nonostante le innumerevoli condizioni, il Comune aderirà per un anno alla promozione di questo nuovo titolo di trasporto. Trascorso questo periodo, sulla base dell’interesse presso la popolazione e l’impegno profuso dalla cancelleria, si valuterà se continuare la vendita della carta giornaliera».

Già, a questo proposito va anche detto che per molti Comuni, specialmente i più piccoli, offrire questa offerta è un impegno non da poco. In questo senso, ad esempio, il Comune di Comano ha spiegato che «la nuova soluzione proposta non viene ritenuta interessante e quindi non sarà per il momento messa a disposizione della popolazione».

«Con il cambiamento che verrà introdotto dal 1. gennaio 2024 - spiega da noi contattato il sindaco Alex Farinelli - essenzialmente verrà creata nei Comuni la medesima offerta già prevista sul sito web e l’applicazione delle FFS. L’offerta dei Comuni, dunque, sarebbe unicamente un doppione». Detto diversamente: «Il Comune non potrebbe più offrire, come avviene oggi, qualcosa di speciale per il cittadino». Sembra quasi, aggiunge Farinelli, «che si voglia demandare alle cancellerie comunali il compito di distribuire i biglietti. Ma le nostre cancellerie non sono delle biglietterie». E ciò, chiosa il sindaco di Comano, «vale specialmente per i Comuni di piccola taglia, che devono scegliere con attenzione come impiegare il proprio personale». 

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