Lugano Centro

Le responsabilità dell’ex direttore: «Non ha agito correttamente»

L’inchiesta amministrativa ha ravvisato delle responsabilità dell’allora superiore del 40.enne docente condannato a febbraio per atti sessuali con fanciulli – Non ha trasmesso al Cantone le diverse rimostranze pervenutegli sul comportamento del suo vice
© CdT/Chiara Zocchetti
Nico Nonella
Red. Online
13.06.2023 10:00

Sì, delle segnalazioni su un comportamento inadeguato del 40.enne ex docente delle Scuole medie di Lugano Centro condannato lo scorso 16 febbraio per reati contro l'integrità sessuale di due allieve minorenni ce ne sono state diverse, ma si sono fermate a livello dell'allora direzione dell'istituto.

In estrema sintesi, sono queste le conclusioni dell'inchiesta amministrativa aperta a gennaio dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) per far luce su che cosa non ha funzionato e su come mai alcuni segnali su possibili comportamenti inadeguati tenuti da colui che all’epoca dei fatti era vicedirettore dell’istituto non erano stati condivisi con il Cantone. E quanto emerso dagli accertamenti amministrativi affidati alle avvocate Maria Galliani e Demetra Giovanettina gettano una pesante ombra sull’operato di colui che fino all’anno scolastico 2021-22 era il direttore dell'istituto, con il 40.enne docente quale vice. 

Come emerso martedì in conferenza stampa a Palazzo delle Orsoline, «non poche» segnalazioni erano arrivate da docenti, genitori e terze parti e avevano evidenziato un comportamento inadeguato del 40.enne: un'eccessiva vicinanza fisica, atteggiamenti inopportuni, chat con allieve anche in orari notturni, un'educazione sessuale in classe definita «disturbante» da alcune alunne e atteggiamenti spigliati in classe. Le stesse, come detto, erano pervenute all'allora direttore, prossimo al pensionamento, che non vi aveva però dato seguito informando i dirigenti superiori, a partire dalla capo Sezione dell’insegnamento medio). Gli altri docenti avevano presunto, in buona fede, che il direttore si sarebbe attivato correttamente allertando il Dipartimento e per questo non hanno preso ulteriori provvedimenti. E a loro, va precisato, non va mosso alcun rimprovero.

Secondo la Commissione d'inchiesta, il direttore uscente - che ha partecipato agli accertamenti - aveva a disposizione «segnali convergenti di un comportamento inadeguato» (seppur non penalmente rilevante visto che i rapporti sessuali con l'allieva erano avvenuti dopo maggio 2022) e avrebbe dovuto agire diversamente, senza limitarsi a una semplice nota di richiamo in cui si imponeva lo stop alla chat con le alunne. Invece, «ha affrontato e gestito ogni elemento venuto a sua conoscenza giudicandolo non sufficientemente allarmante o tale da giustificare l’adozione di misure incisive». Tuttavia, «non è dato a sapere se un diverso comportamento avrebbe evitato i fatti successivi, ossia quelli con rilevanza penale». Nei suoi confronti, fra l'altro, non è stata proposta una sanzione amministrativa visto che ora è in pensione.

Le contromisure del Cantone

Dal canto suo, la neodirettrice del DECS, Marina Carobbio, ha espresso «profondo rincrescimento per quanto accaduto e vicinanza agli allievi, alle famiglie e all'istituto e ha annunciato una serie di correttivi per evitare che situazioni del genere possano ripetersi. «La scuola deve basarsi sulla cultura del rispetto ed è inammissibile che ci si approfitti del ruolo di insegnante per tenere comportamenti inadeguati con gli alunni». E il DECS, per prevenire casi simili, ha introdotto una serie di direttive, tra cui l'obbligo per le direzioni di segnalare questo tipo di atteggiamenti. La notifica in questione dovrà poi, salvo controindicazioni specifiche, essere condivisa con l’intero Consiglio di direzione e in seguito trasmessa ai propri superiori (sezione di riferimento del DECS). La selezione dei direttori sarà poi coadiuvata da un esperto con formazione psicologica. E ancora, fra le nuove misure vi sarà il rafforzamento della formazione e della sensibilizzazione dei docenti con una collaborazione in rete tra DFA/SUFFP, servizi specifici della Polizia cantonale e l’attuale gruppo di psicologi del DECS. Infine, verrà promosso un “coaching” interno quale supporto nella presa a carico delle situazioni problematiche constatate nella quotidianità di un istituto. Alcune misure verranno adottate da subito, altre con l’inizio dell’anno scolastico 2023/24.

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