Le Tre valli hanno il mal di pancia
C’è preoccupazione e parecchio malcontento, nelle Tre valli, per la chiusura dal 1. dicembre prossimo di due agenzie dell’Ufficio di esecuzione: quella di Riviera (a Biasca) e quella di Blenio (ad Acquarossa). Il servizio verrà centralizzato al Contact Center di Faido. «Ciò avrà conseguenze infauste per i cittadini locali che regolarmente si rivolgono agli sportelli e si vedrebbero privati della possibilità di interfacciarsi con professionisti che li assistono nella rapida soluzione delle pendenze. Si tratta di un provvedimento e di un segnale politico penalizzante che non ci trova d’accordo», sottolineano il granconsigliere de Il Centro Claudio Isabella e cofirmatari (altri deputati della Riviera e delle valli Blenio e Leventina) nell’interpellanza inoltrata oggi al Governo.
«Parte fragile della società»
Un atto parlamentare che ricalca quello presentato, per la Vallemaggia, da Aron Piezzi (PLR), Samantha Bourgoin (Verdi) e Fiorenzo Dadò (Il Centro), incavolati per l’imminente chiusura dell’agenzia di Cevio. Claudio Isabella, Alessio Ghisla (Il Centro), Alessandro Corti (Il Centro), Lea Ferrari (Partito comunista-POP), Alex Gianella (PLR), Diana Tenconi (PLR) ed il liberale radicale Omar Terraneo riprendono l’interpellanza appena citata: «Il bacino di utenti degli Uffici esecuzione rappresenta una parte fragile della società ed è destinato ad aumentare stante la crescente crisi economica. L’attività svolta non può essere paragonata a quella degli Uffici dei registri o dello Stato civile, ai quali ci si può rivolgere per iscritto oppure telefonicamente. La conoscenza delle situazioni, del territorio e delle persone permette di rispondere al meglio alle esigenze di questo particolare settore, dando prova della necessaria sensibilità (che non si ritrova necessariamente in realtà più urbane)». Da notare che l’interpellanza riguardante le Tre valli non è firmata dai granconsiglieri della Lega dei ticinesi (il Dipartimento delle istituzioni è diretto dal «loro» consigliere di Stato Norman Gobbi).
«Manca l’informazione»
Ed eccoci agli interrogativi posti al Governo. Innanzitutto i deputati vogliono sapere quanto ha stimato di risparmiare il Cantone dalla «riorganizzazione» degli sportelli di Biasca, Acquarossa e Cevio. «La cittadinanza delle regioni coinvolte dalle chiusure degli Uffici di esecuzione, ad oggi, non ha ricevuto nessuna informazione ufficiale. Come intende il Consiglio di Stato informare i cittadini per evitare che siano confusi e non sappiano dove recarsi?», chiedono Claudio Isabella e cofirmatari. I quali, in prospettiva, domandano se sono da prevedere ulteriori riorganizzazioni che «porteranno all’accentramento di altri uffici cantonali nelle zone periferiche? E nei centri urbani?».
In conclusione, alla luce della «perdita» degli sportelli in Riviera, in Valle di Blenio ed in Vallemaggia, i sette granconsiglieri esigono una risposta dal Consiglio di Stato su un’eventuale «compensazione» per - rispettivamente - Biasca, Acquarossa e Cevio - a seguito della chiusura degli Uffici di esecuzione.