Appello

L’imputato è processabile?

È tornato in aula il kosovaro condannato in primo grado a 3 anni e 8 mesi per aver picchiato e segregato la compagna – La difesa sostiene che non è imputabile: «È in invalidità per problemi cognitivi»
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Nico Nonella
31.01.2024 19:00

Non si è ancora conclusa la vicenda penale del 40.enne kosovaro condannato in prima istanza a 3 anni e 8 mesi di carcere da scontare per ripetuta violenza carnale e sequestro di persona ai danni dell’ex moglie. Sia l’accusa (che chiedeva una pena più severa) che la difesa (battutasi per l’assoluzione) avevano inoltrato ricorso.

L’imputato, arrestato il 16 settembre 2022 al termine del processo alle Assise criminali e nel frattempo scarcerato, era ricomparso in aula lo scorso dicembre davanti alla Corte di appello e revisione penale ma la giudice Giovanna Roggero-Will ha voluto sentire anche la versione della vittima, che mercoledì ha testimoniato raccontando quanto sarebbe successo tra il 2011 e il 2018 tra Lugano e Neuchâtel. La donna sarebbe stata picchiata e violentata tra il 2011 e il 2016 e segregata in casa tra il 2016 e il 2018 nell’appartamento di Lugano. Era poi riuscita a fuggire nel 2018, dopo il trasferimento della coppia a Neuchâtel. In primo grado la procuratrice pubblica Pamela Pedretti, che aveva chiesto una pena detentiva di 4 anni e mezzo, aveva citato diversi episodi, tra cui una violenza carnale avvenuta nel marzo nel 2015, in occasione del compleanno della donna, e un’aggressione nel corso della quale la malcapitata sarebbe stata colpita con un PC. Anche i figli della coppia sarebbero stati picchiati a più riprese.

Dal canto suo la difesa, rappresentata dall’avvocato Yasar Ravi, ha respinto ogni addebito e fatto leva sui problemi mentali dell’imputato. In primo grado era emerso che una perizia aveva riconosciuto dei limiti cognitivi, ma l’uomo «su questo aspetto ci marcia un po’ su». In aula, Ravi ha però affermato che il suo assistito è invalido al 100% secondo l’AI e per questo motivo «non è imputabile».

La presidente della Corte ha quindi chiesto alla difesa di trasmetterle il dossier dell’AI per capire la capacità processuale del 40.enne e decidere come procedere con il dibattimento. 

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