«L'istituto è pronto alle sfide del futuro»
La «creatura» è anche sua. E di sicuro gli mancherà, ora che da pochi giorni si sta godendo la meritata pensione. Il professor Marcus Thelen ha contribuito alla nascita dell’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) di Bellinzona. Dal 2000 si è trasferito all’ombra dei castelli. Un approdo quasi scontato per lui che ha studiato biochimica all’Università di Tübingen in Germania ed in seguito si è specializzato negli Stati Uniti in, tra l’altro, fisiologia cellulare ed immunologia. Se l’IRB ha fatto dei passi da gigante il merito è anche di questo uomo dal carattere schivo, ma dalle idee chiarissime. Il Corriere del Ticino lo ha intervistato.
La scelta azzeccata
Scontatissima, ma inevitabile, la prima domanda. Che ci riporta al 2000. Quando tutto ebbe inizio. Perché proprio a Sud delle Alpi? «Nel 1996, con l’istituzione dell’Università della Svizzera italiana, nacque l’idea di avviare la ricerca in biomedicina in Canton Ticino, che sino ad allora era una sorta di diaspora per la ricerca sperimentale - puntualizza Marcus Thelen -. La creazione della Fondazione per l’Istituto di ricerca in biomedicina è stata un’idea innovativa per dar vita ad un istituto di ricerca a Bellinzona. Affinché questo potesse essere competitivo e visibile a livello internazionale è stato necessario identificare tempestivamente il focus delle future ricerche. È stata scelta l’immunologia umana, una disciplina in rapida crescita che offriva spazio scientifico sufficiente per un nuovo istituto di ricerca».
I viaggi in treno da Berna
Sotto la spinta in particolare del professor Giorgio Noseda e di altre illustre personalità e grazie al sostegno dell’autorità comunale, si è subito capito che il sogno poteva diventare realtà. «Una volta ottenuto il finanziamento, la Città di Bellinzona individuò nello stabile Fabrizia in via Vincenzo Vela, costruito nel 1964-1965 dagli architetti Livio Vacchini e Luigi Snozzi, un edificio adatto e lo affittò all’IRB - osserva il nostro interlocutore -. Il complesso doveva essere ristrutturato per ospitare i laboratori di ricerca. Nel 1998 mi fu chiesto di collaborare alla progettazione di un ambiente adeguato per la ricerca immunologica. Per oltre un anno con la mia collega, la dottoressa Mariagrazia Uguccioni, abbiamo viaggiato ogni due settimane da Berna a Bellinzona per discutere con gli architetti i dettagli delle modifiche. Inoltre, rispettando i fondi disponibili, abbiamo dovuto selezionare tutte le attrezzature necessarie».
Entusiasmo ed interesse
Professor Thelen, alla luce della sua vasta esperienza, come è visto l’IRB a livello internazionale? «La squadra iniziale messa insieme da Marco Baggiolini era composta da quattro ricercatori entusiasti con interessi di ricerca complementari per affrontare i difficili compiti, dove non era escluso un fallimento. Tuttavia l’istituto crebbe rapidamente e nuovi gruppi di ricerca si aggiunsero dando maggiore visibilità e aumentandone il successo. Ben presto l’IRB è diventato un centro di ricerca riconosciuto a livello internazionale ed ha creato un ambiente scientifico in grado di ispirare la ricerca biomedica sperimentale in Ticino e nella Svizzera italiana».
Quali prospettive intravede per l’IRB e per la ricerca in generale che viene fatta a Bellinzona? «La competenza dell’IRB è stata comprovata dai finanziamenti per progetti di ricerca competitivi, che hanno fornito la base finanziaria necessaria per effettuare le ricerche nei diversi ambiti di competenza. Nel 2010, con l’affiliazione all’USI, l’istituto è entrato a far parte della neonata facoltà di Scienze biomediche. Con il mio pensionamento lascio un IRB in salute e pronto per le future sfide».
Un curriculum prestigioso
Marcus Thelen ha studiato biochimica all’Università di Tübingen ed ha ricevuto il titolo di PhD dall’Università di Berna. In seguito si è trasferito al Theodor Kocher Institut dell’UNI di Berna dove ha iniziato ad interessarsi ad infiammazione e chemochine. Nel 1989 si è unito al gruppo di ricerca di fisiologia cellulare ed immunologia al dipartimento di Cohn/Steinman alla Rockefeller University di New York. Nel 1992 ha ricevuto dal Fondo svizzero per la ricerca il «grant START» per supporto alla carriera ed è poi tornato al Theodor Kocher Institut. Nel 1994 ha ottenuto la «venia docendi» dall’ateneo bernese. Nel 2000 ha contribuito alla nascita dell’IRB di Bellinzona, dove è stato «group leader» fino al recente pensionamento.