Confine

L'offensiva contro i furbetti del sacco (sì, c'è anche qualche ticinese)

A Lavena Ponte Tresa svariate multe e denunce, anche a cittadini provenienti dalla Svizzera Sono stati individuati grazie alla videosorveglianza – Mastromarino: «Fenomeno che ci preoccupa»
© Keystone/Cyril Zingaro
Nico Nonella
20.11.2024 20:00

Sì, c’è anche qualche ticinese tra i furbetti della spazzatura pizzicati negli scorsi giorni dalla Polizia locale di Lavena Ponte Tresa. L’offensiva contro questa pratica è stata annunciata dal sindaco, Massimo Mastromarino, e ha portato a diverse sanzioni: oltre venti multe in poco più di dieci giorni, che vanno da 200 ai 1.000 euro. Come detto, sono state inflitte anche a persone provenienti dal territorio svizzero. «Una parte», precisa il sindaco al CdT. Particolarmente gettonata è l’area dietro il cimitero comunale, a Lavena. «Abbiamo trovato un po’ di tutto, dai rifiuti ingombranti ai sacchi neri, che qui in Italia sono illegali». Tutto scaricato prevalentemente con il favore delle tenebre.

Fenomeno in aumento

La maggior parte delle persone identificate e sanzionate è costituita da cittadini italiani, mentre i ticinesi (o perlomeno alla guida di automobili con targa ticinese) sono una minoranza. Veri e propri «turisti della spazzatura» con ogni probabilità intenzionati a risparmiare sulla tassa sul sacco, ma che, al pari dei «compagni di bravata» italiani, non sono sfuggiti all’occhio delle telecamere della videosorveglianza, a quello delle fototrappole oppure a quelli degli agenti della Polizia locale. «Non avrei mai pensato che ci potessero essere anche persone in arrivo dalla Svizzera», ammette il sindaco. Negli anni passati il fenomeno – «abbastanza contenuto», sottolinea Mastromarino – riguardava principalmente il classico sacco nero abbandonato nei parcheggi. Un fenomeno che si era fatto sentire tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020. Ultimamente c’è stata una recrudescenza che ha preoccupato il Municipio. «Posizioneremo altre telecamere e fototrappole», conferma il sindaco. Un impegno finanziario che il Comune può fronteggiare, oppure è una spesa imprevista e importante? – chiediamo. «In termini economici l’impatto è marginale. È piuttosto una questione di rispetto».

Insomma, i controlli non si fermano, le multe neppure. E le sanzioni, ci conferma il sindaco, arrivano senza problemi anche in Svizzera. «Le targhe vengono segnalate, e non dimentichiamo che per casi del genere, in Italia, c’è una componente penale oltre a quella amministrativa».

Vari precedenti

Negli anni ci sono stati diversi precedenti di persone beccate a scaricare la spazzatura oltreconfine, con conseguenze molto salate. Nel giugno del 2018 un medico ticinese aveva gettato dei rifiuti nei pressi della discarica di Saltrio. L’uomo sarebbe stato tradito dalla vecchia insegna del suo studio, con tanto di nome e cognome, lasciata incautamente nel sacco. A inizio dicembre 2016 aveva invece suscitato più di un polverone la vicenda di un uomo, alla guida di un’automobile targata Ticino, che era stato immortalato dalle videocamere mentre scaricava abusivamente la sua immondizia nella periferia di Como. In quel caso si trattava di un frontaliere comasco, autodenunciatosi dopo essersi riconosciuto nel filmato.

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