Il caso

Matteo Pronzini dalla sala del Legislativo alla Pretura penale

Bellinzona, confermato per giovedì 17 ottobre il processo a carico del consigliere comunale e deputato dell'MPS – Deve rispondere dell'ipotesi di reato di ingiuria – Rischia una multa di 4.000 franchi
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
11.10.2024 17:38

Si aprirà come previsto giovedì 17 ottobre alle 9.15, di fronte alla Pretura penale di Bellinzona, il processo a carico di Matteo Pronzini. Il consigliere comunale e deputato del Movimento per il socialismo (MPS) deve rispondere dell’ipotesi di reato di ingiuria per una frase pronunciata durante la seduta di Legislativo del 20 settembre 2021 in Città. Il granconsigliere aveva preso posizione a seguito dei ricorsi presentati dal Municipio della capitale all’Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva prima e al Tribunale federale poi su due servizi della RSI incentrati sulle morti per la pandemia da coronavirus alla casa anziani di Sementina. L’Esecutivo l’aveva poi denunciato. Il dibattimento sarà celebrato dalla presidente Elettra Orsetta Bernasconi Matti. L’accusa sarà sostenuta dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri, mentre il 54.enne sarà difeso dall’avvocato Luca Allidi.

I fatti, l’appello ed il sostegno

Il procuratore pubblico Roberto Ruggeri propone una multa di 4.000 franchi (20 aliquote giornaliere) e l’iscrizione a casellario giudiziario per un periodo di 10 anni della condanna, a cui si aggiungono 3.500 franchi che il consesso della capitale, accusatore privato, chiede quale risarcimento civile. Come si legge in uno scritto diffuso dall’MPS, in occasione della seduta di Legislativo di tre anni fa «per esemplificare l’atteggiamento del Municipio» l’allora capogruppo Verdi-FA-MPS-POP-Indipendenti aveva affermato che l’Esecutivo «era responsabile di ‘azioni temerarie di intimidazione di stampo mafioso’».

Secondo l’imputato con questa frase intendeva riferirsi ad un «atteggiamento il cui unico scopo è quello di intimidire e, possibilmente, zittire la stampa». Proprio in riferimento ai servizi radiotelevisivi contro i quali il consesso aveva inoltrato ricorso. A sostegno di Pronzini, nelle scorse settimane, 250 persone hanno sottoscritto un appello in difesa della libertà della stampa e di espressione.

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