Lugano

Molinari alle ex scuole di Viganello: «L'occupazione era pianificata da tempo»

Secondo quanto confermato da una persona presente sul posto, non si tratta di una reazione alla riapertura dell'inchiesta sulla demolizione della parte di ex Macello occupata dal SOA – Alle 16.00 l'assemblea popolare
© CdT
Federico Storni
01.07.2023 10:50

Sembra un sabato mattina qualunque, quello seguente l’occupazione, che per ora sembrerebbe temporanea, dell’ex scuola di Viganello da parte degli autogestiti, rivendicata ieri sera dal SOA Il Molino in un comunicato. Poco dopo le dieci si poteva scorgere una ventina di persone nei pressi di un gazebo posato all’ingresso della struttura, ma non è dato sapere quante persone si trovino all’interno. A pochi metri di distanza, intanto, gli abitanti del quartiere fanno la spesa o si bevono un caffè come nulla fosse successo. Se le forze dell’ordine sono presenti per ora monitorano in modo discreto.

L’occupazione, ci è stato confermato da una persona presente sul posto, era pianificata da tempo e non è in reazione alla riapertura dell’inchiesta sulla demolizione della parte di ex Macello occupata dal SOA. Per ora sarebbero accessibili tre locali della struttura, mentre gli autogestiti avrebbero bloccato l’accesso ai piani superiori.

In giornata sono previste varie attività e il clou sarà un’assemblea popolare alle 16 da cui si deciderà come procedere.

Edificio non sicuro

Quanto all’edificio scolastico, da un paio d’anni circa non ospita più allievi perché non è più considerato sicuro a livello statico per ospitare attività scolastiche. La capodicastero Edilizia pubblica di Lugano Cristina Zanini Barzaghi, da noi raggiunta, ha spiegato che vi è da tempo una perizia ingegneristica che lo afferma, nonché «crepe abbastanza grosse» sull’edificio stesso. Proprio questa perizia dava un lasso di tempo in cui lasciare l’edificio, da cui la sua dismissione negli scorsi anni. Di recente il Consiglio comunale ha votato il credito per realizzare il nuovo istituto scolastico, che comporterà la demolizione dell’edificio attualmente occupato. A questo proposito, visti i problemi statici per motivi di sicurezza «non sarà possibile rimanere lì per un lungo periodo», afferma la municipale.

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