Processo

«Nell'intervento non c'è stata proporzionalità», «No, il 78.enne andava fermato»

Accusa e difesa hanno preso parola nel processo a carico dei due poliziotti della Comunale di Locarno protagonisti del fermo di un anziano che, nel marzo del 2020, oltre ad aver violato le norme anti-COVID aveva sputato in faccia ad uno di loro
© CdT/Chiara Zocchetti
Spartaco De Bernardi
16.05.2023 14:25

«Sputando in faccia a uno dei due agenti che lo avevano fermato, il 78.enne ha sicuramente sbagliato. Come ha sbagliato a recarsi al supermercato nonostante il divieto imposto agli over 65. Ma lo sbaglio più grosso lo hanno commesso i due poliziotti che potevano risolvere la questione in maniera diversa evitando di provocare all’anziano la rottura di una costola. In quell’intervento non c’è stata proporzionalità, c’è stato un abuso di potere e ci sono state delle lesioni semplici». La procuratrice pubblica Chiara Borelli non ha dubbi: nel compiere il fermo del 78.enne che non aveva rispettato le direttive anti-COVID i due agenti della Polizia comunale sono andati al di là del lecito. E le immagini di una telecamera di videosorveglianza privata, ha rilevato la rappresentante della pubblica accusa, lo mostrano inequivocabilmente. «Non avevano a che fare con uno spacciatore o con un consumatore alterato dall’uso di stupefacenti. Erano di fronte ad una persona di 78 anni contro la quale hanno usato coercizione fisica senza valutare le circostanze nelle quali si trovavano ad agire», ha argomentato la pp Borelli chiedendo la conferma dei decreti di accusa e delle pene di sei mesi con la condizionale proposte per il capogruppo e per l’agente della PolCom.

«Una reazione proporzionata»

«Di fronte al totale disprezzo mostrato dall’anziano nei loro confronti e nei confronti delle autorità cantonali che aveva decretato le misure sanitarie per contrastare la pandemia, i due poliziotti hanno risposto con fermezza ma in modo del tutto proporzionale all’attacco subito». L’avvocato Carlo Borradori, patrocinatore dell’agente che nel frattempo ha lasciato il Corpo cittadino, non vuol sentir parlare di abuso di autorità né di lesioni semplici. «Cosa dovevano fare il mio assistito e il capogruppo? Lasciar perdere? No, era loro compito intervenire. E a maggior ragione dopo quello sputo in faccia, ancor più spregevole in quel particolare periodo di timore ed incertezza, il 78.enne andava fermato» ha argomentato Borradori chiedendo il proscioglimento del suo assistito. Richiesta formulata anche dal suo collega Danilo Margaroli per il Capogruppo della PolCom di Locarno. «La reazione dei due agenti è stata proporzionata al comportamento aggressivo e penalmente rilevante dell’anziano», ha ribadito il legale rilevando come agli atti non vi sia alcun elemento che faccia propendere per un intervento che trascende dagli obblighi di servizio che i due agenti erano chiamati a rispettare.

La sentenza della Corte delle Assise correzionali presieduta dalla giudice Francesca Verda Chiocchetti è attesa in serata.

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