Nucleo abbandonato: dal regalo alla beffa
Poco più di un anno fa lo avevamo chiamato regalo di Natale in anticipo, quasi un colpo di scena. Quella che sembrava un’ambita soluzione per il nucleo di Novazzano si è però sciolta come neve al sole e oggi il Municipio si trova (di nuovo) ai piedi della scala.
Il tema è quello della vendita e ristrutturazione di una porzione importante (sia perché di notevoli dimensioni, sia perché in una zona molto centrale) del centro storico di Novazzano. Una porzione formata da più mappali e che confina con la casa comunale. Da tempo la speranza, non solo del Municipio, è di vederla rinascere, e magari di sfruttarla per creare quei nuovi spazi di cui l’amministrazione comunale ha bisogno, così come dei nuovi parcheggi (che però sono argomento controverso). Ma i progetti che negli anni l’hanno vista protagonista sono tutti naufragati (uno era stato firmato da Mario Botta).
Tutti più uno: l’ultimo, quello paragonato a fine 2023 a un regalo di Natale in anticipo. Lo conferma il sindaco Sergio Bernasconi, non nascondendo la sua amarezza: «I due promotori che si erano fatti avanti hanno tirato i remi in barca, è davvero un peccato. Era un occasione da non lasciarsi sfuggire».
Tra discussioni e difficoltà
Quella che per semplificare viene denominata «centro paese», è la porzione di nucleo tra via Indipendenza e via alla Chiesa di cui fanno parte due corti storiche note come Curt da Tin e Curt da Belvedé.
Una parte di nucleo che un gruppo di cittadini firmatari anche di una lettera aperta lo scorso hanno aveva proposto al Municipio di acquistare in prima persona. L’ipotesi di acquisto da parte dell’ente pubblico era stata suggerita anche tramite mozione. Un testo che aveva diviso la Commissione della Gestione e che il Consiglio comunale un anno fa, sposando il preavviso del Municipio, aveva respinto. Anche perché sul tavolo c’era il progetto di due privati (e del loro architetto).
Tra promotori privati e Municipio ci sono stati svariati incontri, a cui hanno preso parte anche alcuni firmatari della lettera aperta. «Sono state riscontrate numerose difficoltà nelle discussioni con il gruppo di cittadini, poi assottigliatosi, che aveva firmato la lettera – spiega ancora Bernasconi –. In autunno i due privati hanno rinunciato e ora siamo punto e a capo».
Uno spiraglio per la riqualificazione di quella parte di nucleo pero c’è. Anzi, per la ristrutturazione di una sezione di quella parte di nucleo: «La stalla-fienile che fa parte del comparto è di nostra proprietà e stiamo lavorando all’elaborazione di un progetto di sistemazione. Poi lo sottoporremo alle fondazioni per capire se possiamo ricevere dei sussidi».