Politica

«Offerte sanitarie, siamo preoccupati»

Il Partito socialista interroga il Governo sull’apertura di un terzo pronto soccorso, «nel raggio di pochi chilometri», a Lugano - «Alla luce degli aumenti dei costi e dei premi, è davvero necessaria una nuova struttura?»
©Chiara Zocchetti
Paolo Gianinazzi
25.10.2024 06:00

«Siamo molto preoccupati». Non ci gira attorno la co-presidente del PS, Laura Riget. Il PS è preoccupato per il recentissimo annuncio dell’apertura di un nuovo pronto soccorso a Lugano. Soprattutto alla luce degli aumenti dei costi sanitari. «Solo due settimane fa c’è stato l’annuncio, da parte di Swiss medical network, che ha lanciato un nuovo modello assicurativo e ha comprato 10 studi medici (n.d.r. acquistando la rete ambulatoriale di Centromedico). E adesso è arrivato l’annuncio da parte della clinica Sant’Anna, che ha aperto un nuovo pronto soccorso, il terzo nel Luganese, tutto nel giro di pochi chilometri». Insomma, per Riget «c’è una nuova offensiva nel settore sanitario privato». E l’impressione, aggiunge Riget, «è che non si sia deciso di aprire il nuovo pronto soccorso per confermare i mandati esistenti, bensì per inserirsi in nuove quote di mercato». E, precisa la co-presidente, «utilizzo la parola ‘mercato’ proprio perché si tende a dimenticare che quello della sanità è un settore molto redditizio, soprattutto se c’è questa dinamica, come avvenuto in passato, in cui al privato si lasciano gli ambiti redditizi, mentre al pubblico quelli meno redditizi». Una dinamica pericolosa perché, chiosa Riget, «l’aumento dell’offerta porta a nuovi costi, facendo in definitiva lievitare pure i premi di cassa malati». Tutto ciò per dire che, alla luce di questa preoccupazione, il PS ha deciso di inoltrare un’interrogazione al Consiglio di Stato per chiarire alcuni aspetti. La premessa dell’atto parlamentare riguarda (anche) le dichiarazione della direttrice della clinica che, a La Regione, ha dichiarato: «Avere un pronto soccorso è uno dei requisiti richiesti dalla Pianificazione ospedaliera cantonale non tanto per ottenere nuovi mandati, ma anche solo per confermare quelli esistenti, come ad esempio un pacchetto base non elettivo di medicina e chirurgia. Non è un requisito nuovo, ma ora, parrebbe, che sia ritenuto una conditio sine qua non per poter esercitare agli standard attuali». Dichiarazioni che, va da sé, secondo i socialisti richiedono dei chiarimenti, soprattutto in merito alla pianificazione, che presto sarà trattata dal Gran Consiglio, in prima battuta, e dal Governo, in seconda battuta. Ad ogni modo, nell’interrogazione, il PS chiede innanzitutto al Governo se «alla luce dell’aumento dei costi sanitari (e di conseguenza dei premi) ritiene che sia necessario aprire un nuovo pronto soccorso», ma anche se «condivide il fatto che molte urgenze potrebbero essere prese a carico da dei medici di base invece di una nuova struttura inserita in un ospedale». Nel dettaglio chiede poi «come valuta le dichiarazioni della direttrice della Clinica Sant’Anna» se «questo nuovo servizio risponde ai requisiti di un Pronto Soccorso secondo la pianificazione, anche se non sarà aperto 24 ore su 24». Infine, su questo fronte chiede pure se «ci sono margini di intervento da parte delle autorità per limitare la crescita di queste strutture» e «come valuta il fatto che così facendo si aumenterà ancora l’offerta di prestazioni sanitarie sul territorio ticinese».

Correlati