Sotto la lente

Officine, oggi la conferma dei ricorsi

Nuovo sito produttivo di Castione: il Municipio di Biasca e l'Unione contadini ticinesi contestano davanti al Tribunale amministrativo federale la licenza edilizia
Il cantiere per la realizzazione del moderno stabilimento da 580,5 milioni. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
18.12.2023 06:00

È attesa per oggi, lunedì 18 dicembre, la conferma di quanto vi abbiamo anticipato sull’edizione cartacea di mercoledì scorso. Vale a dire il ricorso del Municipio di Biasca al Tribunale amministrativo federale (TAF) contro il rilascio della licenza edilizia da parte dell’Ufficio federale dei trasporti alle Ferrovie per l’edificazione delle nuove Officine di Castione. Una censura, quella del Borgo (non decisa all’unanimità dall’Esecutivo), alla quale si aggiungerà quella dell’Unione contadini ticinesi. Sia il Comune sia l’UCT non sono contrari allo stabilimento industriale da 580,5 milioni, tant’è che come vi abbiamo riferito settimana scorsa non chiederanno ai giudici di San Gallo l’effetto sospensivo.

Una questione di terreni

Si tratta, infatti, di una questione di terreni agricoli. Quelli indispensabili per compensare le Superfici per l’avvicendamento delle colture (SAC) che andranno sacrificate a Castione a seguito della realizzazione del sito produttivo delle FFS. Complessivamente andranno persi 88.000 metri quadrati; a Biasca ne sono stati individuati 26.000 per equilibrare, in parte, questa perdita. Gli altri fondi sono stati trovati a Bellinzona (in golena), all’ex cantiere AlpTransit a Camorino, a Preonzo e ad Iragna. All’UCT la soluzione va benissimo, tuttavia qualora il TAF dovesse accogliere il ricorso di Biasca (che chiede di scegliere altri sedimi e non quelli del Patriziato, a sud del paese), ecco che tornerebbero in gioco quasi 3 ettari.

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