Il caso

Officine, ricorre anche l'Unione contadini ticinesi

Nuovo stabilimento di Castione: oltre a quella di Biasca c'è un'altra censura – Anche in questo caso riguarda i terreni SAC, ma per il rovescio della medaglia
Il futuro sito produttivo. © Studio di visualizzazione FLOOER
Alan Del Don
18.12.2023 15:30

«Sì, abbiamo ricorso anche noi». Tutto confermato, parte seconda. Non solo il Comune di Biasca si è rivolto al Tribunale amministrativo federale (TAF) contro il rilascio della licenza edilizia alle Ferrovie per la realizzazione delle nuove Officine di Castione. Anche l'Unione contadini ticinesi, rileva il segretario agricolo Sem Genini da noi interpellato, ribadisce oggi quanto vi avevamo già riferito sull'edizione di mercoledì scorso.

Tema annoso

Sul tavolo c'è sempre la questione delle Superfici per l'avvicendamento delle colture (SAC). Fra i terreni individuati dalle FFS ci sono quelli, pari a 26.000 metri quadrati di proprietà del Patriziato di Biasca, nella zona industriale nel Borgo che «verrebbe di conseguenza fortemente penalizzata da tale misura, segnatamente nell’ottica di sviluppo del Polo economico delle Tre valli», puntualizza l'Esecutivo guidato dal sindaco Loris Galbusera, che stima una perdita di 200-300 futuri posti di lavoro. I contadini, tuttavia, avevano ricevuto rassicurazioni da parte delle Ferrovie sul fatto, proprio, che i sedimi indispensabili per ovviare agli 88.000 metri quadrati che verranno sacrificati a seguito dell'edificazione dello stabilimento industriale sarebbero stati trovati nel Bellinzonese e in Riviera.

Di cosa si tratta

Capite però, ora, che se il TAF dovesse accogliere il ricorso di Biasca - ipotesi tutt'altro che remota - i 3 ettari circa previsti nel Borgo andrebbero persi. E rimarrebbe un «buco» non di poco conto, oltre ai fondi sostitutivi già scovati a Bellinzona (in golena), Camorino (ex comparto AlpTransit), Iragna e Preonzo. Ecco spiegato il ricorso dell'Unione contadini ticinesi che, non senza un pizzico di preoccupazione, dovrà ora attendere mesi prima di conoscere cosa decideranno i giudici di San Gallo.

La buona notizia

Per l’ex regia federale la buona notizia è che l’Esecutivo di Biasca (che si è affidato, in qualità di consulente legale, all’avvocato Fulvio Pelli) non ha chiesto l’effetto sospensivo e dunque i lavori veri e propri per l’edificazione del sito produttivo da 580,5 milioni di franchi possono partire. Come ci ha spiegato settimana scorsa il portavoce della Regione Sud Patrick Walser, sono confermati numero di impieghi (360 collaboratori e 80 apprendisti), dimensioni e contenuti delle innovative Officine.

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