Caso Kering

Paga anche Cadempino, ma può assorbire la botta

Come Bioggio e Vezia, il Comune deve versare un rimborso al colosso della moda – È legato alle vicende fiscali che avevano investito il gruppo, accusato di aver registrato troppi utili in Ticino – Il sindaco: «Non dovremmo subire grosse conseguenze, anche perché ci siamo mossi in tempo»
La sede di Kering a Cadempino. © CdT / Chiara Zocchetti

«La barca è quella, e ci siamo dentro anche noi». Dicono già tutto, le parole del sindaco Tom Cantamessi. Cadempino, come Bioggio e Vezia, deve rimborsare il colosso della moda Kering a causa di alcune stime troppo elevate del suo gettito fiscale. Scarsa prudenza da parte delle autorità locali? Non proprio. Come ipotizzavamo sul giornale di martedì scorso (quando non ci era stato possibile avere conferme anche sulla situazione di Cadempino) le sottovenienze maturate nei bilanci dei tre Comuni sono legate alle vicende internazionali che hanno investito Kering. In sintesi, il gruppo era stato accusato di aver frodato il fisco italiano e quello francese facendo figurare più utili del dovuto in terra elvetica. Così aveva deciso di ridimensionare la sua presenza in Ticino. La notizia appena emersa è che gli effetti di questo caso si sono fatti sentire anche sul passato, cioè sul denaro incassato dai Comuni prima del ridimensionamento.

Impossibile evitarla

Parlando di passato, comunque, il sindaco Cantamessi non dimentica il contributo dato da Kering al suo Comune. «In ventidue anni ha portato tanto...» riconosce quasi con affetto. Non sappiamo a quanto ammonta il rimborso da versare al gruppo francese (segreto fiscale) ma Cadempino dovrebbe riuscire ad assorbirlo senza troppe conseguenze. «Questo anche perché ci siamo tutelati in tempo, adottando delle contromisure quando è emerso il problema degli utili». Nel 2021, per citare la mossa più incisiva, il moltiplicatore è aumentato dal 60% al 65%: quota confermata anche per l’anno in corso. In altre parole, il Comune ha visto arrivare la stangata e ha cercato di attutirla. Impossibile evitarla.

Un Comune «normale»

La preoccupazione maggiore di Cantamessi è un’altra. «Sono più spiazzato sul mostruoso calcolo della perequazione finanziaria cantonale, in base alla quale paghiamo ancora diversi milioni al fondo di livellamento» destinato ai Comuni meno ricchi. Cadempino ha versato poco più di sette milioni nel 2019, poi 6,4 nel 2020, poco meno di 6 nel 2021 e 4,7 l’anno scorso. Gli importi annuali vengono fissati in base a una media del gettito fiscale incassato negli anni precedenti. Gettito che per Cadempino è crollato nel 2019, l’anno del ridimensionamento di Kering, passandoda 15 a 5,9 milioni. Nel 2020 è sceso a 2,6 milioni, mentre nel 2021 è risalito a 3,4.

Per i prossimi anni, il contributo perequativo dovrebbe scendere ancora. «Tra il 2024 e il 2025 dovremmo rientrare nei parametri di un Comune normale» osserva il sindaco. Il piano finanziario prevede un versamento di 3,7 milioni nell’anno in corso, 2,7 nel 2024, due nel 2025 e di un milione nel 2026, quando i contributi fiscali di Kering precedenti al 2019 (l’anno dei 15 milioni di gettito) non avranno più alcun influsso sul calcolo. Cadempino intanto, come altri Comuni, aspetta la revisione del sistema perequativo prevista nella riforma Ticino 2020. «Non voglio puntare il dito contro il Cantone, c’è stata di mezzo la pandemia» spiega Cantamessi. Sta di fatto che Cadempino, per tenere in equilibrio i conti, ha dovuto chiedere un prestito a un istituto di credito grigionese (ne avevamo riferito il 20 luglio).

Una speranza

In tutto ciò non va dimenticato che Kering, pur con meno risorse, a Cadempino c’è ancora. Da capire come il gruppo, archiviati i suoi problemi fiscali, deciderà di muoversi nei prossimi anni. Cantamessi spera che l’azienda continui a credere nel nostro cantone. «La Svizzera offre sicurezze che altri Paesi non danno».

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