Passerelle in Riviera: Berna non paga, ci pensa Bellinzona
Inizio dei lavori entro tre anni. Questo il pronostico del sindaco di Riviera Alberto Pellanda in merito alle tanto attese passerelle ciclopedonali sul fiume Ticino, utili per collegare meglio i quattro quartieri del Comune nato dall’aggregazione nel 2017. Ne abbiamo riferito nell’edizione di venerdì 15 aprile nell’ambito di un approfondimento concernente il senso di appartenenza e la vitalità sociale della realtà istituzionale giunta al suo quinto anno di vita. Il sindaco ha infatti spiegato che la cosiddetta mobilità lenta può favorire l’amalgama tra i quartieri e la popolazione. Oggi forniamo altri dettagli che possono contribuire a spiegare la relativa lentezza con cui questo particolare dossier è avanzato (o non avanzato) negli ultimi anni. Ma partiamo dalle ipotesi sul tavolo. I collegamenti attualmente più accreditati sono due. Quello tra le due aree più popolose del Comune, ovvero le parti sud di Lodrino (centro sportivo) e Osogna (zona artigianale); e quello tra Iragna e la zona industriale di Biasca. Trattandosi di progetti di valenza regionale, responsabile è la Commissione dei trasporti delle Tre Valli (CTR3V) che ci sta lavorando nell’ambito della revisione del Piano dei trasporti, appunto. Ma decisivo sarà il parere del Cantone.
«Forte valenza aggregativa»
E chi pagherà? «Il costo sarà suddiviso su tutti i Comuni del comprensorio secondo una chiave di riparto concordata», spiega il Municipio di Riviera rispondendo ad un’interrogazione sul tema dei consiglieri comunali PLR Enea Rossetti e Adriano Alari. Ad aprire il borsellino saranno dunque tutti i Comuni delle Tre Valli. Ma con quali sussidi? «Essendo progetti a forte valenza aggregativa – scrive ancora l’Esecutivo – l’Autorità cantonale ha comunicato che per progetti relativi a passerelle ciclopedonali che aiutino a cucire il territorio comunale, come è il caso di percorsi che attraversano il fiume Ticino, è possibile attingere ai fondi stanziati a favore dell’aggregazione (per investimenti atti a favorire l’integrazione dei quartieri il Consiglio di Stato nel 2015 aveva destinato 1,8 milioni di franci al progetto di fusione rivierasco, un importo ancora intonso, ndr.)». I Comuni del comprensorio relativo alla CRT3V – non essendo inseriti in una zona urbana – tecnicamente non possono per contro beneficiare dei sussidi federali previsti per i Programmi di agglomerato, gli stessi di cui hanno beneficiato ampiamente i progetti ciclopedonali del Bellinzonese. Ed è per questo motivo che sarà la CRT3V, tramite i suoi Comuni, a dover finanziare le opere di importanza regionale. Il Cantone sussidierà però una parte degli investimenti inseriti nel Piano dei trasporti delle Tre Valli proprio allo scopo di colmare i mancati introiti federali. Stando a nostre informazioni, Bellinzona coprirà il 79% dei costi, mentre il restante 21% sarà a carico appunto dei Comuni delle Tre Valli. Come riferito nel precedente articolo sull’argomento, per la mobilità lenta si conta di spendere circa 8 milioni di franchi in otto anni.
Piste ciclabili, molto da fare
In questo stesso budget rientreranno pure le piste ciclabili, altro tasto dolente in Riviera. Ebbene, i progetti di massima allo studio prevedono da una parte una valorizzazione del percorso sull’asse Iragna-Lodrino-Bellinzona, ridisegnando in parte il tracciato nazionale e completandolo con un percorso che da Lodrino porti verso Preonzo. Dall’altra si pensa di sviluppare un nuovo collegamento sull’asse Biasca-Osogna-Cresciano, oggi ancora scoperto. Ma quali sono i contatti con i Comuni limitrofi, utili per agevolare i progetti? L’Esecutivo di Riviera spiega che con il Comune di Biasca «le sinergie sono forti e l’appartenenza alla medesima CRT fa sì che i progetti legati alla mobilità siano costantemente condivisi». Con la Città di Bellinzona attualmente non vi sono, al contrario, particolari discussioni al riguardo.