Scenari

Passerelle in Riviera: Berna non paga, ci pensa Bellinzona

Non essendo parte di un agglomerato urbano, i Comuni di valle non possono beneficiare dei contributi federali a cui ha attinto la capitale per le opere ciclopedonali: per il 79% supplirà il Cantone
Quattro quartieri da collegare: in mezzo scorre il fiume. ©CdT/Gabriele Putzu
Simone Berti
21.04.2022 06:00

Inizio dei lavori entro tre anni. Questo il pronostico del sindaco di Riviera Alberto Pellanda in merito alle tanto attese passerelle ciclopedonali sul fiume Ticino, utili per collegare meglio i quattro quartieri del Comune nato dall’aggregazione nel 2017. Ne abbiamo riferito nell’edizione di venerdì 15 aprile nell’ambito di un approfondimento concernente il senso di appartenenza e la vitalità sociale della realtà istituzionale giunta al suo quinto anno di vita. Il sindaco ha infatti spiegato che la cosiddetta mobilità lenta può favorire l’amalgama tra i quartieri e la popolazione. Oggi forniamo altri dettagli che possono contribuire a spiegare la relativa lentezza con cui questo particolare dossier è avanzato (o non avanzato) negli ultimi anni. Ma partiamo dalle ipotesi sul tavolo. I collegamenti attualmente più accreditati sono due. Quello tra le due aree più popolose del Comune, ovvero le parti sud di Lodrino (centro sportivo) e Osogna (zona artigianale); e quello tra Iragna e la zona industriale di Biasca. Trattandosi di progetti di valenza regionale, responsabile è la Commissione dei trasporti delle Tre Valli (CTR3V) che ci sta lavorando nell’ambito della revisione del Piano dei trasporti, appunto. Ma decisivo sarà il parere del Cantone.

«Forte valenza aggregativa»
E chi pagherà? «Il costo sarà suddiviso su tutti i Comuni del comprensorio secondo una chiave di riparto concordata», spiega il Municipio di Riviera rispondendo ad un’interrogazione sul tema dei consiglieri comunali PLR Enea Rossetti e Adriano Alari. Ad aprire il borsellino saranno dunque tutti i Comuni delle Tre Valli. Ma con quali sussidi? «Essendo progetti a forte valenza aggregativa – scrive ancora l’Esecutivo – l’Autorità cantonale ha comunicato che per progetti relativi a passerelle ciclopedonali che aiutino a cucire il territorio comunale, come è il caso di percorsi che attraversano il fiume Ticino, è possibile attingere ai fondi stanziati a favore dell’aggregazione (per investimenti atti a favorire l’integrazione dei quartieri il Consiglio di Stato nel 2015 aveva destinato 1,8 milioni di franci al progetto di fusione rivierasco, un importo ancora intonso, ndr.)». I Comuni del comprensorio relativo alla CRT3V – non essendo inseriti in una zona urbana – tecnicamente non possono per contro beneficiare dei sussidi federali previsti per i Programmi di agglomerato, gli stessi di cui hanno beneficiato ampiamente i progetti ciclopedonali del Bellinzonese. Ed è per questo motivo che sarà la CRT3V, tramite i suoi Comuni, a dover finanziare le opere di importanza regionale. Il Cantone sussidierà però una parte degli investimenti inseriti nel Piano dei trasporti delle Tre Valli proprio allo scopo di colmare i mancati introiti federali. Stando a nostre informazioni, Bellinzona coprirà il 79% dei costi, mentre il restante 21% sarà a carico appunto dei Comuni delle Tre Valli. Come riferito nel precedente articolo sull’argomento, per la mobilità lenta si conta di spendere circa 8 milioni di franchi in otto anni.

Piste ciclabili, molto da fare
In questo stesso budget rientreranno pure le piste ciclabili, altro tasto dolente in Riviera. Ebbene, i progetti di massima allo studio prevedono da una parte una valorizzazione del percorso sull’asse Iragna-Lodrino-Bellinzona, ridisegnando in parte il tracciato nazionale e completandolo con un percorso che da Lodrino porti verso Preonzo. Dall’altra si pensa di sviluppare un nuovo collegamento sull’asse Biasca-Osogna-Cresciano, oggi ancora scoperto. Ma quali sono i contatti con i Comuni limitrofi, utili per agevolare i progetti? L’Esecutivo di Riviera spiega che con il Comune di Biasca «le sinergie sono forti e l’appartenenza alla medesima CRT fa sì che i progetti legati alla mobilità siano costantemente condivisi». Con la Città di Bellinzona attualmente non vi sono, al contrario, particolari discussioni al riguardo.

Se la Riviera sta ancora attendendo, il Bellinzonese è ampiamente servito in quanto a passerelle ciclopedonali. La prima era stata quella realizzata oramai 25 anni fa tra le campagne di Gnosca e di Claro. Dopo di essa sino a oggi ne sono state costruite altre tre, e la quinta è in arrivo. Nel 2010 venne aperto il cosiddetto «ponte rosso» che collega Galbisio e Pratocarasso, un anno più tardi toccò al collegamento tra Monte Carasso e le Semine. Lo scorso mese di novembre è poi stata aperta la nuova opera che collega Gorduno e Castione. Prossimamente verrà messa in esercizio quella in costruzione tra la Torretta e Carasso.
La passerella inaugurata nell'autunno del 2021 tra Gorduno e Castione. ©CdT/Gabriele Putzu
La passerella inaugurata nell'autunno del 2021 tra Gorduno e Castione. ©CdT/Gabriele Putzu
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