Per fare spazio al tram a Lugano dovranno «sparire» tante auto
Concettualmente, è banale: le due future linee del tram che collegheranno il centro di Lugano a Cornaredo - una per Molino Nuovo, l’altra per Viganello e Pregassona - necessiteranno di corsie dedicate. E a fargli spazio sarà il traffico motorizzato privato. Ma le due cose non avverranno contemporaneamente. La cosiddetta tappa due del tram-treno, nella migliore delle ipotesi, non entrerà in cantiere prima del 2032, mentre le misure di «contenimento» delle auto la precederanno di qualche anno. In altre parole: si sta apparecchiando il dibattito pubblico e politico su queste misure: il Cantone infatti - quale Ente responsabile dell’opera - intende iniziare a ragionarci seriamente già l’anno prossimo e a oggi la consultazione nei Municipi e nella popolazione è prevista per il 2027 (l’implementazione invece a partire dal 2029).
Contenere il traffico individuale
Per fare spazio al tram è dunque «necessario procedere a una revisione del Piano della viabilità del Polo del Luganese» (PVP), come si legge nella documentazione che compone il Piano d’agglomerato di quinta generazione del Luganese (PAL5), in consultazione in questi giorni: «Solo riducendo la componente di traffico individuale è possibile garantire un ottimo sfruttamento del potenziale dato dalla seconda tappa della rete tram-treno. Anche la politica dello stazionamento dovrà essere rivalutata e mirata al contenimento del traffico individuale».
L’asse da declassare
Nella documentazione si trovano anche alcuni esempi di possibili interventi, con la precisazione che «dovranno però essere analizzati e approfonditi nel loro complesso» e che l’elenco «non è esaustivo e nemmeno impegnativo» per gli Enti coinvolti. Fra le diverse ipotesi di lavoro possiamo citare il declassamento dell’asse via Pioda - via Maderno - via Bagutti (cioè quello che oggi porta fuori dal centro a Cornaredo per Molino Nuovo, dove si intende fare passare il tram), una nuova accessibilità all’autosilo Balestra, l’interruzione di alcuni collegamenti (come quello fra via Giacometti e via Pioda), nuovi semafori (ad esempio tra via Ciani e via Beltramina) e nuovi attraversamenti pedonali.
Anche al di fuori dell’ipotizzato tracciato cittadino del tram sono previste misure infrastrutturali atte a dare più importanza al trasporto pubblico, quali una nuova corsia preferenziale su via Zurigo oppure il dare continuità a quella in parte già esistente su viale Franscini.
Infine, ci sarà da ragionare su una serie di misure strategiche «che possano essere in grado di agire sulla domanda e sulla scelta del mezzo di spostamento». Si va dal rendere le fermate del trasporto pubblico più attrattive al limitare l’accesso ad alcune aree solo al TP, dall’aumentare le tariffe di parcheggio (e diminuire i parcheggi in generale) all’istituire zone a traffico limitato, dal concentrare i grandi generatori di traffico a ridosso delle fermate del TP all’informare attivamente sulle colonne. Ripetiamo: solo ipotesi. Per ora.
Modifiche di concetto
Il ventaglio delle possibilità, concrete e concettuali, è insomma ampio, e a Lugano la discussione al riguardo sarà accesa. Se ci permettiamo di essere facili profeti è perché le più recenti decisioni politiche cittadine in materia sono state di carattere antitetico: si pensi alla battaglia per mettere più parcheggi del previsto nell’area della stazione FFS, o alla mancanza di consenso sulla chiusura al traffico del lungolago o - e siamo allo scorso febbraio - all’affossamento da parte del Gran Consiglio di un progetto che prevedeva la possibilità, a determinate condizioni, per chi costruiva o riattava abitazioni a Lugano di ovviare alla realizzazione di parcheggi privati. Misura, quest’ultima, che figura fra l’altro tra quelle indicate nel PAL5.
Le decisioni antitetiche
Se c’è una certa fretta di sapere in che direzione si vorrà indirizzare il traffico a Lugano è anche perché fra le misure prioritarie del PAL5 (dunque da mettere in cantiere entro il 2031) vi è un investimento da 60 milioni per realizzare l’Agglobus, un servizio atto ad «anticipare il servizio della rete tram-treno, anticipando la realizzazione delle corsie dedicate al tram tra il centro e Cornaredo». Corsie che saranno poi utilizzate dall’Agglobus, che non è altro che una nuova linea di autobus ad alta frequenza che collegherà Cornaredo al Pian Scairolo. L’anno prossimo dovrebbe partire la progettazione di massima, nel 2026 quella definitiva.
Un primo responso a breve
Come detto, niente di tutto questo al momento è inciso nella pietra e vi è ancora tempo, seppur relativamente poco, per discuterne. Una prima indicazione verrà già nelle prossime settimane, perché la Città sarà chiamata a dire la sua proprio sul PAL5, ad esempio confermando di volere la tappa 2 del tram-treno e l’Agglobus con le tempistiche proposte.