Posate le «fondamenta» per l'Ospedale Italiano del futuro
Per l’Ente ospedaliero cantonale (EOC) rappresenta un passo fondamentale per il futuro di un comparto tanto raro quanto prezioso per la sanità pubblica e per la medicina di prossimità. Il Consiglio di Stato, a ridosso delle festività natalizie, ha dato il suo benestare alla variante di Piano regolatore per l’ampliamento dell’Ospedale Italiano a Viganello. Luce verde che di fatto mette un punto all’iter pianificatorio (la Città di Lugano ha comunque facoltà di ricorrere) e dà il via libera ai lavori in diverse aree della struttura (anche se per andare in cantiere ci vorrà ancora un po’ di tempo) situata – è stato ribadito più volte – su uno degli ultimi terreni di proprietà ancora edificabile, oltre a quello bellinzonese della Saleggina.
Un ospedale di prossimità
L’ampliamento del nosocomio cittadino, come accennato, prevede interventi che riguardano diverse aree della struttura con l’obiettivo, per dirla con le parole del direttore dell’Ospedale Regionale di Lugano, Emanuele Dati, in occasione della presentazione del piano investimento dell’EOC nell’ottobre di due anni fa, di «trasformarla nell’ospedale di prossimità per i luganesi con un’offerta ambulatoriale rilevante e completa. Senza dimenticare che la vicinanza con l’Università renderà sempre di più l’Ospedale Italiano un naturale punto di riferimento per la Facoltà di scienze biomediche».
Più nel dettaglio, il progetto di ingrandimento prevede la costruzione di un nuovo edificio, quindi un nuovo blocco con contenuti verosimilmente autonomi dalla struttura principale (si pensa al reparto di cure palliative), sul prato accanto agli stabili attuali che verranno alzati e di conseguenza livellati per uniformare le altezze fino a cinque piani. Prevedere un margine di ampliamento, per l’Ente ospedaliero, è sempre stato essenziale in modo da soddisfare la futura crescita della struttura. Uno studio di fattibilità aveva identificato tre possibili tappe del progetto di ampliamento. Tra questi, oltre alla costruzione del nuovo blocco e ad uniformare in altezza gli stabili esistenti, figurava la necessità per l’EOC di allineare i contenuti dell’intero comparto in modo da favorire la realizzazione di attività connesse alla destinazione ospedaliera quali laboratori, archivi, uffici, spazi di formazione, alloggi per il personale sanitario di turno e per i parenti di persone degenti affette da gravi patologie. Esigenze, queste, accentuate nel solco dell’emergenza pandemica che ha costretto i fornitori di prestazioni sanitarie a nuovi modelli di occupazione. L’Ospedale Italiano sarà quindi una struttura orientata verso la chirurgia e la medicina ambulatoriale e di corta degenza complementare al Civico.
Corposo piano investimenti
Il progetto di ampliamento dell’Italiano si inserisce all’interno del piano investimenti dell’EOC (costo complessivo di 200 milioni di franchi), tra cui figurano anche la sopraelevazione del Cardiocentro e il rinnovo della torre e del corpo principale del Civico.