Agno

Progetto messo a terra: Kessel ricorre a Losanna

L’imprenditore intende contestare la decisione del Tribunale amministrativo federale che ha ritenuto solo «accessori» allo scalo i contenuti del suo Airport Business Corner – «La procedura corretta l’ho già seguita»
© CdT/Gabriele Putzu
Nico Nonella
04.11.2024 06:00

Per usare una metafora «aeroportuale», se non di volo cancellato, di sicuro potremmo parlare perlomeno di un rullaggio decisamente lungo. Molto lungo. Parliamo del progetto dell’imprenditore Dario Kessel di costruire una struttura alberghiera vicino allo scalo con contenuti funzionali Lugano Airport. In principio fu l’Hotel Sunshine, il cui progetto venne presentato nel lontano 2016 e finì incagliato al Tribunale federale, che accolse l’opposizione della Città di Lugano non disposta a concedere l’accesso all’hotel da via Aeroporto.

Più recentemente, ne abbiamo riferito qualche giorno fa è stata la volta del nuovo progetto, denominato Abc - Airport Business Corner, finire impallinato da un altro tribunale, quello amministrativo federale (TAF). In sintesi, la Corte con sede a San Gallo, ha confermato la decisione del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni di non entrare in materia sull’approvazione dei piani del progetto in quanto il contenuto «non è funzionale» bensì solo «accessorio» allo scalo e a quanto previsto dalla scheda PSIA. In buona sostanza, Kessel avrebbe dovuto seguire il normale iter procedurale, quindi inoltrare una domanda di costruzione al Comune di Agno, con preavviso cantonale ed eventuale coinvolgimento di Berna.

Verso Mon Repos

«È una procedura che ho già fatto: la domanda è stata fatta al Comune di Agno, il quale l’ha mandata alla Città di Lugano che a sua volta l’ha inoltrata al DATEC con preavviso negativo», si sfoga Kessel, raggiunto dal CdT. A questo punto, l’intenzione è quella di ricorrere al Tribunale federale. Una... rotta che in passato l’ingegnere ha già percorso diverse volte. «Il TAF dice che i contenuti del progetto non sono funzionali allo scalo quando ospiterebbe il primo simulatore di elicotteri in Ticino…».

Una trattativa infinita

Kessel non si fa illusioni e anzi il suo timore è che si voglia arrivare alla svalutazione dei suoi terreni. Già, perché da circa 15 anni c’è sul tavolo l’opzione di cederli alla città. Si parla di 6.600 metri quadrati che l’imprenditore valuta circa 6 milioni di franchi. Ma a oggi, nulla si è mosso e un accordo ancora non è stato trovato. L’opzione cessione, assicura Kessel, «è sempre valida. Ma non intendo svenderli…». L’impressione è che se ne riparlerà quando verrà ufficializzato il partenariato pubblico-privato.

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