Quante schermaglie politiche sull'asilo nido a Pregassona

Sarà che l’appuntamento con le urne è tra poco meno di tre settimane, sarà perché il tema è particolarmente sentito, ma sta di fatto che quella che poteva sembrare una delle più classiche serate «svuotacassetti» si è trasformata in un animato dibattito politico. Il terreno dello scontro, è proprio il caso di dirlo, è stato il prato antistante il capannone delle feste di Pregassona. Già, perché proprio su quel terreno il LIS (Lugano istituti sociali) intendeva realizzare a proprie spese un asilo nido, con la Città che avrebbe concesso un diritto di superficie trentennale e un contributo annuo di 48 mila franchi. Ma il progetto non ha fatto l’unanimità. In Gestione, ne avevamo riferito lo scorso 21 marzo, si erano creati due fronti: da un lato una maggioranza composta da PLR, Centro, UDC, Verdi e Più Donne che ha sottoscritto un rapporto (relatrice Giovanna Viscardi, PLR) contrario alla realizzazione su quel sedime, dall’altro un insolito fronte targato Lega, PS e PC a sostegno del rapporto favorevole di Andrea Sanvido (Lega). Alla base del niet della maggioranza, ci sono essenzialmente due punti: il primo è il tardivo coinvolgimento della Commissione di quartiere di Pregassona, il secondo è legato all’importanza del prato, «l’unico fondamentale spazio aggregativo del quartiere».
Un tema caldo
Da voci raccolte, la discussione in Consiglio comunale si preannunciava calda già nel pomeriggio. Proprio oggi, il gruppo de Il Centro ha inoltrato una mozione (prima firmataria Federica Colombo Mattei) in cui si ribadisce che l’attuale offerta di queste strutture non soddisfa la domanda, ma allo stesso tempo «è fondamentale avere un quadro chiaro dell’offerta attuale per poter intervenire in maniera efficace». Per questo si propone che prima di qualsiasi progetto il Municipio «quantifichi il fabbisogno di posti sul tutto il territorio cittadino» e lo metta «in relazione con l’offerta attuale». Dura la replica della Lega che in serata ha diramato un comunicato stampa in cui si accusa il Centro di essere incoerente («parlano di conciliabilità e si schierano contro l’asilo») e di aver presentato una mozione «fumogena» per «confondere l’elettorato».
A dimostrazione di come il tema fosse «scottante» vi era anche la richiesta, avanzata a inizio serata da Lukas Bernasconi (Lega), di modificare l’ordine del giorno per anticipare a oggi la trattanda (la numero 16 su 26), prevista per martedì. Domani sera, infatti, l’HC Lugano disputa la cruciale gara 6 dei playoff . Meglio essere sicuri di discuterne con il maggior numero di consiglieri comunali possibile. Nulla da fare, però: richiesta respinta con 30 no contro 20 sì. Poco male, alla discussione ci si è arrivati comunque, anche se ci è voluta una seconda votazione. I lavori si sono svolti più velocemente del previsto e alle 22.30 la presidente del Consiglio comunale ha proposto di interrompere la sessione come da programma. In aula gli animi si sono scaldati, con la Lega che ha chiesto di proseguire mentre Ferruccio Unternährer (PLR), vista l’assenza del capodicastero Socialità Lorenzo Quadri, cui fa capo il LIS, ha proposto di rimandare a martedì. Manovre politiche, inutile girarci intorno. Alla fine la proposta di continuare i lavori è stata messa ai voti ed è stata approvata a larga maggioranza.
Botta e risposta
Il dibattito non è stato da meno e non sono mancate le stoccate tra partiti. Sanvido ha criticato il Centro e ricordato che in caso di bocciature, «il prossimo nido lo vedremo tra 6 anni». Accuse respinte da Colombo Mattei: «Non siamo contrari alla struttura ma alla sua ubicazione». «Quel terreno è poco utilizzato e la necessità di asili nido è un dato di fatto», ha chiosato il capogruppo PS Carlo Zoppi. «Non è inutilizzato, dire il contrario non è rispettoso del quartiere», ha ribattuto Unternährer, secondo cui «la Città dimostra una profonda difficoltà nell’ascoltare la cittadinanza». Sula stessa lunghezza d’onda la capogruppo dell’UDC Raide Bassi: «I nidi servono ma il problema è che c’è un intero quartiere sta dicendo che un asilo, lì, non lo vuole». «Dire che Centro e PLR sono contrari all’asilo è falso», ha tuonato Viscardi. «Nessuno è contro l’asilo, che è una priorità: il problema è l’agire del Municipio».
«Gli asili sono un'esigenza per la città, quindi abbiamo cercato di trovare uno dei pochi luoghi dove il Piano regolatore ci permettesse di realizzarlo», ha argomentato il sindaco Michele Foletti. «Spiace, per una volta che il Municipio ha trovato una soluzione veloce per i cittadini ci viene rimproverato di non aver ascoltato la popolazione...». «Non abbiamo lavorato in modo superficiale. A Pregassona abbiamo realizzato diversi spazi aggregativi. Quello del capannone può essere valorizzato ulteriormente, anche con un asilo nido», gli ha fatto eco la capodicastero immobili Cristina Zanini Barzaghi.
Una manciata di minuti dopo la mezzanotte, l'attesa votazione con colpo di scena finale: nonostante il rapporto di minoranza, favorevole, avesse ottenuto 28 voti contro i 25 (3 le astensioni) di quello di maggioranza, contrario, il progetto è stato bocciato in quanto era necessaria la maggioranza qualificata: 31 voti.

Parchi gioco da risanare
Ad essere discussi e approvati senza partemi d'animo (all'unanimità) sono invece stati il rinnovo del mandato di prestazione dell'Ente autonomo LAC per il 2024-2028 e il credito di 1,95 milioni di franchi per la progettazione e gli interventi di manutenzione nei parchi gioco delle sedi scolastiche e di diversi quartieri. Vari gli interventi previsti, dalla progettazione delle opere nei parchi gioco delle scuole dell’infanzia di Breganzona, Besso e in via Cortivallo a lavori di sostituzione del manto sintetico dei campetti da calcio delle scuole elementari della Gerra e Lambertenghi e del campo in via Pico. Al parco giochi di Gandria verranno posati nuovi attrezzi e verrà effettuata una manutenzione straordinaria del campo da calcio in erba. Il parco giochi a Pazzalino sarà trasformato in un giardino pubblico.
E il Piano direttore?
Che fine ha fatto il Piano direttore comunale? Il tema è emerso in sala durante la discussione sull’adeguamento del Piano regolatore intercomunale del Piano della Stampa alla Legge sullo sviluppo territoriale. La trattanda è stata approvata senza patemi d’animo, ma dai banchi del PLR il vice capogruppo Luca Cattaneo ha citato quanto scritto dal Municipio nel suo messaggio, ossia che «l’allestimento del PDCom sta volgendo al termine». Così non è: «È poco serio fissare dei termini che non vengono rispettati», ha chiosato. Pronta la replica del municipale: «Da tempo il nostro dicastero ha terminato il suo lavoro tecnico e consegnato il documento al Municipio. Quest’ultimo deve essere convinto nel suo insieme: votando a maggioranza ci troveremmo nel pantano al momento di applicarlo».