Il caso

Quartiere alle Officine FFS: «Informazione oggettiva ed esauriente»

Il Municipio di Bellinzona respinge al mittente le critiche di aver violato la Legge organica comunale nell’ambito della variante pianificatoria riguardante il futuro comparto - Il Governo dovrebbe esprimersi sui ricorsi entro fine anno
© CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
20.07.2023 06:00

«Nel caso di specie risulta dunque evidente che il Legislativo cittadino ha adottato consapevolmente la variante di Piano regolatore impugnata, approvando con 42 voti favorevoli, 8 contrari e zero astenuti, il credito d’investimento impugnato (pari a 250.000 franchi; n.d.r.), sulla base di informazioni più che sufficienti, le quali hanno permesso ai consiglieri comunali un’analisi critica dell’intero incarto». Firmato: Municipio di Bellinzona. Negli scorsi giorni - come appreso dal Corriere del Ticino - l’Esecutivo ha trasmesso al Servizio dei ricorsi del Consiglio di Stato le dupliche alle repliche (scusateci: sembra un gioco di parole, ma qui non si scherza) dei cittadini che hanno inoltrato una censura contro il via libera del Legislativo, lo scorso 4 aprile, alla pianificazione del futuro comparto alle Officine FFS.

Censure in due tempi

Il tema è ostico. Non essendo né noi né la maggioranza di chi ci legge dei giuristi, prima di proseguire occorre fare un po’ di chiarezza, converrete con chi scrive. Si tratta di ricorsi relativi alla prima pubblicazione della risoluzione d’adozione della variante di PR, ai sensi della Legge organica comunale (LOC), per il destino degli oltre 100.000 metri quadrati occupati da quasi un secolo e mezzo dallo stabilimento industriale. Cosa significa? Che il Governo dovrà verificare eventuali violazioni alle disposizioni della LOC. Non entrerà, pertanto, nel merito della questione. Il Consiglio di Stato lo farà, casomai, in un secondo momento. Ovvero qualora fossero interposte ulteriori censure - come appare probabilissimo - in occasione della pubblicazione vera e propria della variante pianificatoria dell’innovativo quartiere alla luce della Legge sullo sviluppo territoriale.

La documentazione

Inquadrata la situazione, vediamo le considerazioni del Municipio cittadino. Che, ve lo anticipiamo, ritiene che non vi sia stata nessuna violazione della LOC. Secondo il sindaco Mario Branda e i colleghi, il consesso ha informato compiutamente il Legislativo sui contenuti delle modifiche e sul credito di 250.000 franchi per gli approfondimenti richiesti e l’allestimento della documentazione finale della variante di PR relativa al Piano particolareggiato del Nuovo Quartiere Officine. Dall’incarto, rileva l’Esecutivo, «emerge chiaramente l’ammontare, la giustificazione e la destinazione del credito d’investimento, composto dai costi per la ‘fase preliminare’ e la ‘fase successiva’ relativa agli specialisti ai quali si è fatto capo e che vengono espressamente nominati e indicati in che ruolo sono stati coinvolti». Trattasi, nella fattispecie, di pianificatori e di ingegneri del traffico e ambientali.

Il lavoro critico dei commissari

L’operato di questi esperti, sostiene il Municipio, è specificato nel messaggio e nei rapporti di pianificazione. Il compito di sottoporre quanto presentato ad una verifica critica spetta in seguito alle commissioni del Legislativo (in questo caso la Gestione e Piano regolatore, ambiente ed energia) «volta ad approfondire la conoscenza dell’oggetto. Ciò che i commissari hanno ampiamente eseguito, dandone riscontro anche nei rapporti di maggioranza e di minoranza. Mentre l’ultimo approccio, di tipo cognitivo, è lasciato alla discussione che precede la deliberazione vera e propria» da parte del plenum.

Un altro aspetto sollevato dai ricorrenti è quello che le Officine FFS non sarebbero azzonate. Per il Municipio il comparto è «già interamente sito in zona edificabile e non esistono necessità di eventuali compensi agricoli». Il punto, in senso lato, della scheda R6 del Piano direttore cantonale inerente la contenibilità del Piano regolatore cittadino, era stato sollevato anche durante la discussione plenaria dall’ex sindaco Brenno Martignoni Polti (Lega-UDC), nel frattempo diventato presidente del Legislativo. Occorre dezonare? Il capo del Dicastero territorio e mobilità Simone Gianini, sempre davanti al CC, aveva risposto di no, precisando che «non vi è un incremento delle unità insediative rispetto al dimensionamento del Piano regolatore comunale». In conclusione si puntualizza che «la documentazione agli atti dimostra che il Municipio ha fatto seguito al suo compito di fornire un’oggettiva ed esauriente informazione» sul tema.

In questo articolo:
Correlati
Addio Officine, benvenuto futuro
Bellinzona: via libera del Legislativo alla variante di Piano regolatore del comparto che dal 2027 si svilupperà a tappe al posto dello stabilimento industriale – Non sono tuttavia da escludere dei ricorsi – La decisione arriva a 15 anni esatti dallo sciopero degli operai
Quel mosaico variegato che farà scuola
Bellinzona: il quartiere che sorgerà al posto delle Officine prevede contenuti di diversa natura – Verso il viale spazio alle abitazioni e alle attività alberghiere, commerciali e formative – Accanto alla ferrovia ecco il Parco dell’innovazione, gli uffici e forse i laboratori del Politecnico