Il caso

Quel gioiello da valorizzare

Monte Carasso: riqualificato quale centro del paese dal compianto architetto Luigi Snozzi, il comparto dell’antico convento sarà oggetto di interventi di moderazione della strada che lo cinge - Pubblicata la variante pianificatoria
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
18.09.2024 06:00

«L’architettura è vuoto. Tocca a te definirlo», affermava il compianto architetto Luigi Snozzi, uno dei «padri» della disciplina in Ticino. Lui l’ha fatto ovunque. Ma soprattutto a Monte Carasso, rimodellando la pianificazione dell’allora Comune, oggi quartiere di Bellinzona. Un processo pianificatorio iniziato nel 1979 che è valso al suo autore ed allo stesso paese diversi riconoscimenti (come il Premio Wakker nel 1993). E che ha portato alla densificazione e ad uno sviluppo di alta qualità attorno alla chiesa e all’ex convento delle Agostiniane nonché alla costruzione di edifici pubblici (come le scuole) e privati. Ora si aggiunge un nuovo tassello, vale a dire la variante di Piano regolatore per la modifica della Zona di protezione monumentale in pubblicazione fino al 15 ottobre. Fuor di burocratese, di cosa si tratta? Di un progetto di moderazione e di riqualifica del comparto che si espliciterà nel restringimento della carreggiata e nella realizzazione di marciapiedi con tanto di alberature.

La corretta base legale

È da una decina d’anni che se ne parla. Ancora prima, quindi, che Monte Carasso si aggregasse con la Città. Il cui Municipio, nel 2022, aveva approvato la seconda fase dell’iniziativa. Ma poi un ricorso inoltrato al Consiglio di Stato aveva annullato la decisione in quanto «il progetto non risultava conforme» al PR del quartiere visto che prevedeva dei «marciapiedi più ampi a discapito della larghezza» della strada. L’Esecutivo cittadino, invece di appellarsi al Tribunale amministrativo cantonale, ha scelto un’altra strada: creare la corretta base legale per poter mettere in pratica quello che era stato pensato allora. Le misure proposte, rileva il consesso guidato dal sindaco Mario Branda, rispondono alle esigenze del paese apportando nel contempo maggiore qualità alla zona residenziale. La documentazione è già stata pubblicata in estate e, durante i termini, è giunta un’unica osservazione da parte di un residente che chiedeva di illustrare la suddivisione della carreggiata.

Nel PR anche parco e piazza

Il perimetro della zona monumentale - comprensivo altresì di una specie di parco e di una piazza, non definiti a Piano regolatore: una manchevolezza alla quale si pone adesso rimedio - è «abbracciato» da una strada che in gergo viene chiamata «collettrice». Fin qui tutto bene; il problema è che i marciapiedi non sono continui. Pertanto i pedoni devono fare un tratto e poi scendere o attraversare la carreggiata. L’obiettivo è quello di «adeguare il calibro stradale». Il progetto che verrà elaborato dai preposti uffici comunali dovrà definire la larghezza dei marciapiedi e della carreggiata. Quest’ultima verrà ampliata creando un percorso pedonale (sul lato destro) e delle alberature (la posizione deve ancora essere definita). A cambiare volto saranno meno di 3.000 metri quadrati; ecco spiegata la procedura semplificata della variante. Variante che «non incide in maniera significativa sul dimensionamento del PR ed è compresa all’interno del perimetro della zona edificabile, per cui non necessita di compensazione»

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