Il caso

«Questa è davvero la volta buona»

Rilancio di San Bernardino: la società che vuole rivalorizzare la località turistica ha presentato il progetto alle autorità regionali che l'hanno accolto con entusiasmo – Ecco i tre capisaldi della rinascita
Imprescindibile sarà l'ammodernamento ed ampliamento degli impianti di Confin. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
14.10.2022 06:00

Dopo dieci anni di illusioni e delusioni, si ha davvero la sensazione che questa sia la volta buona. Il rilancio di San Bernardino sarà presto realtà. Oramai lo si può scrivere senza timore di essere smentiti. E i motivi ve li elencheremo più avanti. C’è unità di intenti nel Moesano attorno al progetto promosso dalla San Bernardino Swiss Alps SA. L’ennesima conferma la si è avuta mercoledì sera quando, a Grono, i vertici della società che fa parte del gruppo Artisa (presente anche il numero uno Stefano Artioli) hanno presentato alle autorità regionali la loro filosofia basata su tre pilastri: trasformare, rivalorizzare e gestire. Entro fine mese, al più tardi ad inizio novembre, il masterplan verrà reso pubblico in occasione di una conferenza stampa.

Lasciarsi alle spalle il passato

Il Corriere del Ticino qualcosa è già riuscito a carpire, però. Innanzitutto l’entusiasmo di chi ha partecipato all’incontro appositamente voluto dalla SA. «Un progetto solido, concreto e realizzabile che ci fa ben sperare dopo tante idee finite purtroppo in nulla negli ultimi anni. A mio avviso ci sono tutte le premesse per dare un futuro alla località turistica altomesolcinese», è il commento a microfoni spenti di uno dei sindaci che ha preso parte alla riunione. Certo, il lavoro da fare non manca (ed è ancora tanto). In ogni modo si è sulla buona, buonissima, strada. E dietro le quinte è già stato fatto molto, come ci conferma Niccolò Meroni, direttore marketing e comunicazione di San Bernardino Swiss Alps SA.

«Effettivamente è così. Ma mi lasci, prima, dire una cosa: nel Moesano apprezzano il fatto che, dopo gli smacchi del recente passato, ora c’è un imprenditore (Stefano Artioli, n.d.r.) che ci mette la faccia. Lui è carico e crede molto in questa iniziativa. Lo stesso vale per noi, sennò non ci saremmo mai lanciati nell’avventura», esordisce il nostro interlocutore. Per capire qual è la base di partenza bisogna fare un passo indietro. Il Municipio di Mesocco, sotto la guida del sindaco Christian De Tann (che non si ricandiderà alle elezioni del 30 ottobre), si sta adoperando da almeno due lustri per cercare di individuare dei seri interessati a riportare agli antichi splendori la sua frazione più conosciuta.

«Siamo già al lavoro»

Finora le cordate e i gruppi svizzeri ed esteri che si sono fatti avanti, per un motivo o per l’altro, si sono in seguito defilati. E l’Esecutivo è rimasto a bocca asciutta. I capisaldi della riqualifica di San Bernardino sono tre: l’acquisto degli impianti di risalita di Confin dalla famiglia Ghezzi (che ne è proprietaria dal 1970) ed il loro ammodernamento ed ampliamento, la realizzazione di strutture ricettive con tutti i comfort e l’edificazione di nuovi ristoranti. «Le idee c’erano anche negli scorsi anni, però sono rimaste nel cassetto. La differenza rispetto a chi ci ha preceduto è che da parte nostra stiamo già lavorando sui progetti. Ne è un esempio il complesso residenziale ai piedi di Pian Cales (promosso dalla Avium SA, controllata dalla Swiss Alps; n.d.r.), in centro paese. Abbiamo già i diritti di compera su alcuni stabili e ritireremo il 100% delle azioni della società proprietaria degli impianti, la cui progettazione è in corso. L’obiettivo è quello di dar vita, a tappe, ad un comprensorio all’avanguardia con un occhio di riguardo all’ambiente», sottolinea Niccolò Meroni.

Imprescindibile, in tutto questo, l’avrete capito, sarà il risanamento degli impianti di Confin, «senza i quali la località perde molto della sua attrattiva, benché il Comune abbia fatto tanto e bene nel comprensorio di Pian Cales e, in generale, per far vivere tutto l’anno San Bernardino. Le infrastrutture principali andranno rilanciate sia per il turismo invernale sia per quello estivo».

Investimento a sei zeri

Un capitolo a parte merito il discorso finanziario. Di cifre il direttore marketing e comunicazione, al momento, non vuole farne «anche perché avrebbe poco senso farlo. Preferiamo concentrarci sui contenuti del progetto. Il resto verrà da sé». Chiaramente si parla di decine di milioni di franchi; basti ricordare che il Municipio ha sempre specificato che si tratta di un importo di almeno 100 milioni. Di sicuro saranno di più. Quello che invece Niccolò Meroni tiene a sottolineare è che «ci sono degli investitori interessati. Quindi pure da questo punto di vista sta procedendo tutto per il verso giusto».

Correlati
Ecco il resort con wellness che rilancerà San Bernardino
Aprirà all’inizio di ottobre il cantiere per l’edificazione del complesso alberghiero-residenziale promosso da una cordata ticinese e grigionese facente capo all’ex granconsigliere Marcello Censi - Due anni di lavori per il primo tassello dell’attesa rinascita della località altomesolcinese - Intanto in paese si respira aria di grandi cambiamenti