Il caso

Retate con fughe di notizie? La Polizia indaga (di nuovo)

Nella notte tra sabato 7 e domenica 8 dicembre centodiciannove avventori sono stati controllati in un locale notturno vicino al centro città – Il sospetto è che la sera prima ci sia stata una soffiata – Un mese fa lo stesso scenario
© CdT/Chiara Zocchetti

Avanzando un parallelismo storico, Lugano sembra vivere una di quelle grandi offensive della Prima guerra mondiale: pianificate nei minimi dettagli, ma di cui tutti sanno tutto. Chi attacca e chi viene attaccato. Sulle rive del Ceresio, in questo caso, chi controlla e chi viene controllato. Dopo la maxi operazione di polizia andata in scena nella notte tra sabato 9 e domenica 10 novembre, in cui sono state controllate quasi quattrocento persone in quattro esercizi pubblici e sono stati avviati accertamenti da parte della Polizia cantonale per una possibile fuga di notizie, nella notte tra sabato 7 e domenica 8 dicembre la storia sembra ripetersi. Ancora una retata in un locale notturno della città, ancora una probabile fuga di notizie la sera prima del controllo e ancora la Polizia che avvia delle verifiche.

Déjà vu

L’operazione, organizzata e condotta dalla Polizia cantonale con un importante dispiegamento di mezzi, è andata in scena verso le 2.30 di domenica in un locale notturno nelle immediate vicinanze del centro di Lugano. Da noi contattato, il servizio stampa della Cantonale conferma l’intervento specificando che 119 avventori sono stati sottoposti a controlli dei documenti d’identità e, ad aiutare gli agenti, anche i cani antidroga per scovare la presenza di sostanze stupefacenti. E fin qui, nulla di insolito. Il problema è un altro: stando a nostre informazioni, la sera prima sarebbero iniziati a circolare dei messaggi che avvisavano dell’operazione. E infatti, la Polizia cantonale ha avviato delle verifiche in tal senso. Déjà vu.

L’operazione di novembre

Questo scenario, come detto, sembra ricalcare quello del mese precedente. Nel maxi controllo di novembre, però, avevano partecipato, oltre alla Polizia cantonale in stretto coordinamento con la Polizia Città di Lugano (in qualità di Polizia polo), anche altre Comunali (Ceresio Sud, Chiasso, Vedeggio, Locarno, Mendrisio, Ceresio Nord, Malcantone Ovest e Malcantone Est). Allora, erano stati controllati 345 avventori e 35 dipendenti di quattro esercizi pubblici, tra cui due locali notturni: nei locali vi erano sei minorenni ed erano state riscontrate tre infrazioni per falsità in certificati. In quel caso, il sospetto che il controllo fosse stato preannunciato ai titolare degli esercizi pubblici toccati era stato sollevato dal consigliere comunale leghista Omar Wicht in un’interrogazione. A questo proposito va precisato che, stando a nostre informazioni, diversi agenti che avevano preso parte all’operazione non avevano ricevuto i dettagli della stessa se non poco prima di entrare in azione. Ritornando all’interrogazione, nella risposta all’atto politico sindaco e colleghi avevano assicurato che «la Polizia della Città non ha evidenze in merito» a una fuga di notizie, ma avevano fatto sapere che «sono in corso degli accertamenti ad opera della Polizia cantonale». Gli stessi accertamenti, come detto, che sono in corso anche per l’operazione di polizia andata in scena nella notte tra sabato 7 e domenica 8 dicembre.

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