San Bernardino, primo sì al rilancio
Un segnale chiarissimo. Ed importantissimo. Dal Consiglio comunale di Mesocco, ieri sera, è scaturito pieno appoggio al progetto di rilancio di San Bernardino portato avanti dalla famiglia dell’imprenditore ticinese Stefano Artioli. Il plenum, all’unanimità, ha approvato la stipulazione del diritto di compera a favore della San Bernardino Swiss Alps SA di due terreni per 15 mila metri quadrati complessivi per oltre 4 milioni di franchi. Ciò consentirà l’edificazione del comparto Acuforta con bagni curativi, alberghi ed appartamenti.
C'è ottimismo
«Il Legislativo ha indubbiamente capito la serietà del progetto e ha dato preavviso favorevole. Vi sono state alcune domande, come è logico che sia, e sono state presentate a grandi linee le intenzioni dei promotori ma, soprattutto, è stata tracciata la roadmap. Domenica 18 giugno toccherà alla popolazione esprimersi. Siamo fiduciosi, ne va del futuro della località turistica. I presupposti ci sono tutti», rileva, interpellato dal Corriere del Ticino, il sindaco Mattia Ciocco.
Il plenum ha altresì dato luce verde all’acquisto di parte un fondo (per 550.000 franchi) in zona residenziale di proprietà della locale Fondazione Comunità Cattolica Romana dei santi Pietro e Paolo. Una superficie dal potenziale edificatorio non indifferente (1.400 metri quadrati); l’obiettivo è quello di costruire delle nuove unità abitative primarie per “uno sviluppo socioeconomico equilibrato” dell’ente locale altomesolcinese.
Tocca al Patriziato
Il prossimo appuntamento da segnare in rosso sull’agenda, quindi, è quello del 18 giugno con le urne. In precedenza, però mercoledì 24 maggio, sarà invece l’assemblea del Patriziato di Mesocco a doversi chinare sulla questione: all’ordine del giorno il diritto di compera riguardante i sedimi di proprietà dell’ente dove, attualmente, c’è il capannone delle acque minerali. A quel punto la rinascita di San Bernardino potrà a tutti gli effetti entrare nel vivo.