Reazioni

«Siamo saliti sul podio mentre Berna ha messo nel cassetto altri progetti»

Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio, commenta positivamente le decisioni del Consiglio federale sulle infrastrutture autostradali
© CdT/Gabriele Putzu
Paolo Gianinazzi
26.01.2022 16:32

Le decisioni del Consiglio federale sulle infrastrutture autostradali svizzere sono state accolte con molta soddisfazione dal Ticino. Due grandi progetti – il collegamento A2-A13 e POLUME – sono stati «accelerati». «Evidentemente c’è grande soddisfazione», commenta Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio. «Soddisfazione perché oggi abbiamo la certezza che queste opere si faranno. Noi siamo saliti sul podio - e non era scontato - mentre altri progetti sono stati messi nel cassetto da parte di Berna». Ma non è tutto, aggiunge il consigliere di Stato: «In secondo luogo, sul piano della tempistica su entrambi i progetti abbiamo concretamente guadagnato circa una decina d’anni».

Va poi detto che queste opere non si realizzeranno in pochi giorni, e nemmeno anni. «Concretamente - precisa il direttore del DT - da oggi a domani non cambia nulla. Ma si tratta comunque di una tappa fondamentale di un dossier molto tormentato. E come detto abbiamo guadagnato circa una decina d’anni. Nel caso del collegamento A2-A13 vi saranno ancora circa 10 anni di procedure e poi altrettanti per la realizzazione. Quindi l’orizzonte è quello del 2040. Per il POLUME, invece, siamo già a uno stadio più avanzato. In questo caso, l’orizzonte è quello del 2035». Purtroppo, commenta Zali, «quando si parla di opere così complesse, le tempistiche sono sempre nell’ordine dei lustri e non degli anni».

E ora, quali saranno i prossimi passi del DT? «Per il POLUME rimarremo come trait d’union tra le esigenze locali e quelle della Confederazione», risponde il consigliere di Stato. Per quanto riguarda invece il collegamento tra Bellinzona e Locarno, «speriamo di poter ancora contribuire alla soluzione delle varie questioni in sospeso, in primis sull’attraversamento del fiume Ticino, una parte delicata del progetto. Si tratterà di conciliare le esigenze di una grande opera con quelle di una zona protetta. Ossia di ridimensionare alcuni manufatti al fine di avere un impatto il più limitato possibile sull’ambiente». «Per le altre divergenze con la Confederazione - conclude Zali - andranno fatti approfondimenti. Ma mi auguro che si possa mantenere il più possibile lo spirito del progetto sviluppato da noi. E questo perché questo progetto è stato da noi condiviso con tutti gli attori del territorio».