«Sognare? Certo, ma per ora restiamo con i piedi per terra...»
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«Lo stadio? Certo che sogniamo, ma visti i precedenti è meglio restare con i piedi per terra…». Tra i tifosi granata l’anticipazione odierna del Corriere del Ticino riguardo alla volontà dei vertici dell’ACB di realizzare un moderno stadio nell’Area della logistica militare (AMP) in città è stata colta con un mix di entusiasmo e realismo. Non è infatti la prima volta che all’ombra della Fortezza si parla dell’eventualità di costruire una moderna arena. Non stiamo qui a ricordarvi quanto successo, nel recente passato, con i progetti della «Bellarena» in via Tatti e del «DaiTicino» a Castione, che avrebbe dovuto essere inaugurato con un’amichevole con il Barcellona di un certo Messi. Non se ne è fatto nulla.
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Fra ristrutturazioni e realtà
L’intenzione del patron Pablo Bentancur e del presidente Brenno Martignoni Polti, che ha confermato l’ubicazione, c’è. E quindi abbiamo fatto un giro d’orizzonte fra alcuni fedelissimi dell’ACB che incrociati oggi nel centro storico della Turrita. «Il Comunale è vetusto, non è certo una novità. Va però detto che il Municipio ha più volte sottolineato che intende ristrutturarlo. Poi non so se questi interventi saranno sufficienti per eventualmente giocare in Super League, qualora fossimo promossi a fine stagione. Quindi sono curioso di vedere come intende procedere l’Esecutivo prima di esprimermi sul futuro stadio…», ci dice un giovane.
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La questione finanziaria
La questione finanziaria torna spesso nelle risposte di chi abbiamo interpellato. Bellinzona va verso un preventivo 2025 a tinte rosso fuoco, come riferito dal CdT negli scorsi giorni. Il restyling dell’attuale rettangolo verde granata non potrà che essere portato avanti a tappe, con focus sull’illuminazione e sugli aspetti legati alla sicurezza. «Come avete scritto, per realizzare il nuovo stadio si farà capo ai privati. Pertanto non verrebbero investiti soldi pubblici. Più che altro a preoccuparmi è la tempistica…», osserva un tifoso con i capelli grigi. Effettivamente la zona dell’AMP dovrà dapprima essere liberata dai militari. In seguito il Municipio sarà chiamato a procedere con la pianificazione. E come abbiamo ricordato nel Programma d’azione comunale per quel comparto Palazzo Civico ha già le idee chiare. Per farla breve: anche se si realizzasse il sogno di un catino all’avanguardia, ci vorrebbero almeno 10 anni.
Dove sarà l’ACB nel 2035? E l’attuale dirigenza sarà ancora al timone? Interrogativi ai quali è impossibile rispondere ora. Non rimane che sognare. Un’altra volta, sperando che stavolta non si trasformi però in incubo.