Spaventapasseri e parassiti contro corvi e coleotteri

Una vera e propria battaglia da condurre su due fronti, quello aereo e quello sottoterra. Per chi si occupa dei campi dal calcio del Mendrisiotto (e non solo, visto che il fenomeno si è già presentato anche nel Luganese) la sfida è di quelle davvero difficili. Vi sono infatti due nemici «da combattere»: uno da tenere alla larga, l’altro da eradicare. Alcune settimane orsono vi avevamo parlato di terreni da gioco rovinati dai corvi, i quali avevano trovato una fonte alimentare prelibata appena sotto il manto erboso. A Melano, il campo Sovaglia, è stato sostanzialmente distrutto dal volatile e le squadre di casa sono state costrette a trovare un nuovo terreno dove giocare. Lo stesso è avvenuto in uno dei campi del Centro sportivo dell’Adorna. Avevamo anche raccontato le difficoltà riscontrate allo stadio Roque Maspoli di Caslano e, seppur in misura minore, anche al Riva IV di Chiasso. Negli scorsi giorni abbiamo potuto appurare che anche due altri centri sportivi hanno subito un attacco dei corvi: il Garbinasca a Novazzano (fortunatamente appena sfiorato dai becchi) e quello di Morbio Inferiore (anch’esso intaccato in misura minore). Attore principale, come detto, il corvo. Ma non solo. L’uccello si rifornisce infatti di larve di polilia japonica, il coleottero giapponese, maggiolino che anche il Cantone sta cercando di combattere (ad esempio installando trappole ai bordi dei terreni agricoli e delle strade).

Vecchio ma efficace
Che fare allora? Contro i corvi c’è già chi è corso ai ripari con un vecchio – ma a quanto pare efficace – rimedio: la posa di spaventapasseri. Così si è fatto al centro sportivo dell’Adorna: da qualche giorno sono infatti in funzione due contromisure. La prima consiste nella presenza di aquiloni a forma di rapace che riescono a tenere a distanza i corvi. Spaventapasseri che svolazzano nell’area in cui vengono posati. Ma non sono i soli: a ridosso dei pali dell’illuminazione sono state installati dei sensori che riproducono il suono del falco. Al primo segnale di movimento si attivano, scacciando di fatto lo sgradito ospite.

Arrivano i parassiti
Detto del volatile, i vari addetti al lavoro stanno anche cercando il rimedio più efficace per debellare la larva di coleottero giapponese. Un nemico ostico. Proprio sui campi dell’Adorna, sabato, abbiamo incontrato il responsabile del verde pubblico della Città di Mendrisio David Mutti il quale, innanzitutto, ci ha fatto vedere un video che attesta la massiccia presenza di larve appena sotto lo strato d’erba: in pochi centimetri quadrati se ne contano sette. Un problema nel problema, verrebbe da dire. Già, perché oltre ad attrarre i corvi, le larve a loro volta devono nutrirsi e così facendo rovinano (o distruggono) i tappeti erbosi dei campi da calcio (in tal senso anche il Comunale di Mendrisio sta soffrendo). Se per allontanare gli uccelli si sono identificati subito dei rimedi efficaci, per debellare la popilia il lavoro appare assai più difficile. Anche perché il Mendrisiotto risulta essere particolarmente infestato e i focolai, come ci è stato spiegato, non mancano. A Mendrisio il responsabile del verde pubblico ha ribadito che non verranno utilizzati pesticidi chimici. Ma, allora, che si farà? «Settimana prossima inizieremo una fase di test» ci spiega. In sostanza si proverà ad utilizzare un prodotto «contenente una particolare specie di nematodi la quale in teoria dovrebbe uccidere queste larve». Un’azione, commenta lo stesso Mutti, piuttosto complicata. Ma allo stesso tempo una lotta biologica. I nematodi sono infatti piccoli organismi viventi vermiformi e, alcuni di essi, instaurano un rapporto parassitario con funghi, batteri e insetti. Parassitando le larve di coleottero quest’ultime non dovrebbero riuscire a sopravvivere. Con la speranza che la doppia partita possa essere vinta.