Città della Giustizia

«Stabile EFG: un progetto vitale, e Lugano non è accentratrice»

Il sindaco Michele Foletti auspica che, dopo anni di impasse, «qualcuno in Parlamento abbia il coraggio di decidere» – E replica a chi teme un’eccessiva concentrazione di servizi (e impieghi) pubblici sul Ceresio
©Gabriele Putzu
Nico Nonella
27.07.2022 06:00

C’è un dossier fermo da alcuni anni sui tavoli della politica cantonale che riguarda molto da vicino Lugano e che la Città osserva da spettatrice interessata. Parliamo del progetto «Città della Giustizia», un investimento complessivo da oltre 200 milioni di franchi per insediare la Magistratura giudicante negli spazi dello stabile EFG – da acquistare per circa 80 milioni di franchi – e consegnare a quella inquirente e alla Polizia cantonale un palazzo, quello di via Pretorio, ristrutturato e riadattato. E dalle rive del Ceresio è arrivato anche un incitamento alla Commissione gestione e finanze, che si sta occupando del dossier dal 2019, a dare una decisa accelerata al progetto.

Un dossier annoso

I tempi della politica, si sa, sono lunghi. E questo dossier non fa eccezione visto che i dubbi della politica sono diversi. Vuoi per l’esborso totale – qualcuno ha parlato di referendum finanziario? –, vuoi per la paura di ritrovarsi con una cattedrale nel deserto e vuoi infine per il timore di un accentramento in riva al Ceresio (i più maligni potrebbero parlare di campanilismo ticinese, ma affronteremo il tema più avanti). Insomma, il via libera ancora non c’è e in due occasioni, l’ultima un paio di settimane fa, il Governo ha provato a sbloccare l’impasse nella speranza di dare un’accelerata decisiva al progetto.

Una questione storica

«Come Municipio siamo assolutamente favorevoli al progetto Città della Giustizia», ribadisce il sindaco di Lugano, Michele Foletti. Il dossier a lui è ben noto: quando ancora sedeva in Gestione era uno dei due relatori del rapporto favorevole, insieme al liberale radicale Matteo Quadranti. «A Lugano verrebbero riuniti servizi sparsi su tutto il territorio, i quali beneficeranno anche di un collegamento diretto con il tram-treno». Insomma, si tratterebbe di un’opzione «interessante per tutti gli utenti, e non solo per il settore della Giustizia». Creare un «polo» in riva al Ceresio è dunque una soluzione ottimale: «A noi preoccupa l’idea di smembrare la Giustizia in tutto il cantone. Storicamente l’Amministrazione cantonale ha sede a Bellinzona, la Giustizia a Lugano e l’ex Magistrale a Locarno. E non va dimenticato che la maggior parte dei casi giudiziari penali e finanziari sono legati al Sottoceneri», rimarca Foletti. Ma come replica il sindaco alle critiche di una Città troppo accentratrice: «Lugano – risponde – non è affatto accentratrice: quattro consiglieri di Stato su cinque sono del Sopraceneri e tutto quanto è scienze della vita e candidato per essere riconosciuto dallo Swiss InnovationPark deve essere a a Bellinzona». E ancora: «Ritengo che qualche riflessione sulla politica regionale il Governo debba farla: a Mendrisio, a parte la sede della SUPSI, non vedo grandi cose».

«Ritengo che qualche riflessione sulla politica regionale il Governo debba farla»

Novità a fine mese?

Ora non resta che attendere le prossime settimane per capire se le rassicurazioni del Governo abbiano smosso le acque in Commissione. «Noi – conclude Foletti – chiediamo che prima o poi qualcuno in Parlamento abbia il coraggio e la dignità di decidere. Spero che a settembre si possa arrivare a un rapporto dio maggioranza. Anche perché non si può pensare di potenziare la Giustizia se mancano gli spazi…». Da noi contattato, il relatore del rapporto, Matteo Quadranti, conferma che la sua intenzione è finire il rapporto per fine agosto, per poi discuterne in Gestione.

Un unico tetto per giudici e procuratori

«Recependo l’importanza della presenza delle Autorità giudiziarie sul territorio cantonale, il Governo conferma la volontà di mantenere la Pretura penale a Bellinzona e di trasferire il Tribunale di espropriazione a Locarno, contestualmente al previsto ritorno della Corte di appello e di revisione penale nella sede del Tribunale di appello a Lugano». È questa, in sintesi, la controproposta del Consiglio di Stato messa nero su bianco in due diverse lettere inviate alla Gestione. Oltre a ciò, l’Esecutivo conferma che degli 8.366 metri quadrati dello stabile EFG (dove si insedierà la Magistratura giudicante) ne verranno occupati 8.271; mentre dei 7.602 metri quadrati di spazio del Palazzo di Giustizia (che ospiterà la Magistratura inquirente e la Polizia cantonale, una volta ristrutturato, ne verranno occupati 7.493. In totale, il progetto «Città della Giustizia» consentirebbe al Cantone di risparmiare 533.992,40 franchi all’anno di affitti.

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