Stime immobiliari presto alle urne
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Le casse malati (con due iniziative popolari agli antipodi, una «di destra» e una «di sinistra»), le cure di qualità, l’abolizione della tassa di collegamento e infine la neutralizzazione dell’aumento delle stime immobiliari. Tra le raccolte firme già concluse e quelle che si stanno concludendo in questi giorni, già oggi possiamo dire che nel corso del 2023 (al netto delle elezioni cantonali e federali) i temi su cui i ticinesi saranno chiamati ad esprimersi alle urne non mancheranno di certo.
Le firme (oltre 11 mila) per l’iniziativa promossa dalla Lega per la deducibilità integrale dei premi di cassa malati sono state consegnate a inizio dicembre 2022. Pochi giorni fa, invece, è arrivato l’annuncio della riuscita della raccolta firme (promossa da UDC, PLR e Centro/PPD) per l’iniziativa che mira ad abrogare la tassa di collegamento. In questo caso, sono circa 14 mila le sottoscrizioni raccolte dal comitato promotore.
Ieri, invece, è giunta un’altra conferma, questa volta da parte di tutto il fronte borghese, compatto per l’occasione (UDC, Lega, PLR e Centro/PPD): l’iniziativa costituzionale «Sì alla neutralizzazione dell’aumento dei valori di stima» è riuscita: oltre 16.000 le firme raccolte in questi mesi.
Meglio del solito
«Siamo molto soddisfatti di come è andata la raccolta firme», commenta al Corriere del Ticino il deputato democentrista Paolo Pamini. «Il nostro 4X4 (ndr. il comitato promotore è formato da quattro deputati dei quattro partiti già citati) ha lavorato molto bene e a questo punto una cosa è certa: presto si andrà al voto popolare». Già, perché trattandosi di un’iniziativa che va a modificare la Costituzione cantonale, il voto alle urne è assicurato a prescindere dalla posizione che prenderà il Gran Consiglio. «La soddisfazione per il risultato raggiunto – aggiunge il deputato – è maggiore del solito proprio perché si tratta di un’iniziativa costituzionale, che richiede quindi la raccolta di 10 mila firme, e non ‘‘solo’’ 7 mila. In questo senso essere riusciti a raccoglierne oltre 16 mila (altre firme stanno ancora giungendo dalle Cancellerie comunali) ci rallegra». E ora, precisa Pamini, «l’auspicio è che si possa votare il prima possibile, già nel corso di quest’anno, magari a settembre». Anche perché, ricorda Pamini, l’implementazione di questa novità prenderebbe diverso tempo: le leggi cantonali toccate dalla modifica costituzionale sono infatti una ventina.
L’obiettivo
L’iniziativa del fronte borghese mira a inserire nella Costituzione cantonale un nuovo articolo, il quale prevede che la revisione generale dei valori di stima immobiliare «non può comportare nel complesso un aumento automatico del gettito dei tributi pubblici, né una riduzione automatica delle prestazioni, degli aiuti e dei sussidi». Ecco perché si parla di «neutralizzare» l’effetto dell’aumento dei valori di stima (che sono aggiornati ogni 20 anni), sia dal punto di vista fiscale sia da quello degli aiuti sociali. «L’obiettivo dell’iniziativa – chiosa a questo proposito il democentrista – è quello di evitare che la revisione generale dei valori di stima serva a ‘‘far cassetta’’ oppure porti a una diminuzione delle prestazioni sociali».