Teleriscaldamento: nel Mendrisiotto si passa ai fatti
Un Mendrisiotto unito e interconnesso. Musica del futuro, e nemmeno del tutto sicura, se pensiamo al tema aggregativo. Una certezza invece, se pensiamo all’acqua. Ci perdonerete la serie di metafore, ma un progetto in arrivo a Coldrerio permette di immaginare un Distretto nel cui sottosuolo scorrerà acqua capace di servire tutti i Comuni momò. Da una parte (come noto) ci saranno le condotte dell’acquedotto regionale (in fase di cantiere), dall’altra ci saranno i tubi per il teleriscaldamento, un sistema per la produzione di calore rispettoso dell’ambiente su cui, non solo nel Mendrisiotto, si punta molto.
Non per niente si sta lavorando per allestire una rete diffusa e interconnessa a livello distrettuale, coinvolgendo tutti i Comuni momò. Una rete a cui potranno essere allacciate più centrali termiche destinate a immettere acqua calda per il riscaldamento. Centrali che, ad oggi, sono però sostanzialmente inesistenti alle nostre latitudini.
Ma così sarà ancora per poco: Coldrerio sta infatti per accogliere il primo impianto di grandi dimensioni. Un impianto che consentirà di «servire un importante settore» e parallelamente «la riduzione di emissioni di CO2 nella regione di quasi 4.000 tonnellate annue». La domanda di costruzione per realizzare una centrale termica destinata ad alimentare la rete di teleriscaldamento è in pubblicazione fino al 1. febbraio all’ufficio tecnico di Coldrerio. Il costo stimato per concretizzare il piano è di circa 12 milioni di franchi.
«Ubicazione ideale»
L’impianto termico a biomassa troverà posto nella zona della Valle della Motta, dove sorge la discarica, e troverà spazio in un edificio già esistente ma in disuso, che sarà riconvertito al nuovo scopo. Quell’ubicazione è stata individuata come la più idonea. Sia perché facilmente raggiungibile (dai mezzi che trasporteranno il legno che alimenterà l’impianto), sia perché centrale. «La rete di teleriscaldamento del Mendrisiotto – si sottolinea nella relazione tecnica – prevede di svilupparsi dapprima nel comparto Casvegno per poi estendersi fino a via Turconi (a Mendrisio, ndr), passando da via Maspoli attraverso l’incrocio Banchette. Ulteriori diramazioni in direzione di Coldrerio e verso lo stadio comunale, nonché altre vie non menzionate sono previste in un secondo tempo». A promuovere il progetto è Teris SA, una volta ottenuta la licenza edilizia sarà però creata una società dedicata, insieme alla Città di Mendrisio, per la realizzazione e gestione di questi impianti.
Come anticipato, a consentire la produzione di calore ci sarà il legno. E sarà legno locale. «Il combustibile utilizzato sarà biomassa legnosa proveniente sia dalla raccolta differenziata su territorio ticinese, sia cippato naturale. Il materiale verrà conferito sotto forma di cippato di legna di dimensione idonea ad essere bruciata sulla griglia delle caldaie e verrà stoccato in un’area predisposta a lato degli impianti, in un deposito. Il calore prodotto dalla combustione genera energia termica, che riscalderà l’acqua della rete di teleriscaldamento», si rende noto riassumendo il funzionamento della futura centrale. Oltre a due caldaie a biomassa legnosa, è prevista la posa di una caldaia a gas, per «la copertura delle punte di potenza termica» e per offrire una ridondanza».
Valorizzare anziché esportare
Nel futuro impianto di Coldrerio si ipotizza «la valorizzazione di circa 1.200 tonnellate all’anno di legname usato». Ad oggi in Ticino sono prodotte annualmente circa 43.000 tonnellate di legname usato, 15.000 delle quali sono consegnate all’impianto di Giubiasco. Il resto viene trasportato principalmente oltre confine, ma con l’arrivo di questo impianto l’intento è di «valorizzare questo prodotto anziché esportarlo». Nell’incarto si chiarisce inoltre che il legno sarà trasportato a Coldrerio con dei camion. In inverno potrebbero servire fino a 3 approvvigionamenti al giorno. Visto che su via Sant’Apollonia transitano 8.200 al giorno, «il traffico indotto è quindi del tutto ininfluente», si legge nel rapporto d’impatto ambientale.