Il caso

Un albergo per l’aeroporto: Dario Kessel non demorde

Dopo il «grounding» del progetto decretato dal Tribunale amministrativo federale, l’imprenditore luganese torna alla carica e ripresenta una domanda di costruzione per il suo Airport Business Center – La palla passa ad Agno
©CdT/Gabriele Putzu

Dario Kessel non si arrende. Dopo che nelle scorse settimane il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha di fatto bloccato il progetto del complesso alberghiero vicino a Lugano Airport, l’imprenditore luganese ha pubblicato una nuova domanda di costruzione per realizzare l’Airport Business Corner. O meglio, ha ripubblicato la vecchia domanda. Già, perché a livello di contenuti non cambia nulla: il progetto prevedeva e prevede ancora camere tipo E-Hotel, sale conferenze, uffici di compagnie di voli taxi, un bar e uno shop per self catering.

«Contenuti accessori»

Ma perché ripubblicarla, quindi? Semplice (oddio...): l’iter seguito in occasione della prima pubblicazione, secondo il TAF, non era corretto: Kessel aveva presentato la domanda al Comune di Agno, il quale la aveva girata alla Città di Lugano, che a sua volta l’aveva inoltrata al Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) con preavviso negativo. Quest’ultimo non era però entrato nel merito, ritenendo di non essere competente visto che il contenuto del progetto «non è funzionale» bensì solo «accessorio» allo scalo e a quanto previsto dal suo Piano regolatore, ossia la scheda PSIA. Una tesi, questa, che Kessel non ha condiviso. «Il TAF dice che i contenuti del progetto non sono funzionali allo scalo quando ospiterebbe tre simulatori per elicotteri e uno per aeroplani...», dice l’imprenditore al Corriere del Ticino. Inizialmente, Kessel era intenzionato a impugnare la decisione al Tribunale federale, ma alla fine non se ne farà nulla: «Seguirò la procedura che mi hanno indicato (ossia la domanda di costruzione classica). Se la Città di Lugano vorrà bocciare il mio progetto, dovrà opporsi formalmente». Insomma, visti i precedenti la battaglia legale è solo rimandata.

In principio fu il Sunshine

Se non è una storia infinita, poco ci manca: sono anni che l’imprenditore vorrebbe realizzare una struttura alberghiera vicino allo scalo con contenuti funzionali a Lugano Airport. In principio fu l’Hotel Sunshine, il cui progetto venne presentato nel lontano 2016 e finì incagliato al Tribunale federale, che accolse l’opposizione della Città di Lugano, la quale non era disposta a concedere l’accesso all’hotel da via Aeroporto. Ora, come detto, il progetto si chiama Airport Business Center. Chi la spunterà a questa interminabile partita a braccio di ferro?

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