Politica

Un passo avanti per l'anticipo del tedesco in prima media

La maggioranza della Commissione formazione e cultura (formata da Lega, PLR e UDC) ha firmato un rapporto che va in questa direzione - Non è esclusa la presentazione di un rapporto di minoranza da parte del PS
©Gabriele Putzu
Paolo Gianinazzi
16.01.2023 17:38

In futuro in Ticino l’insegnamento del tedesco potrebbe essere anticipato di un anno, iniziando dunque dalla prima media, anziché dalla seconda classe come avviene oggi.

La maggioranza della Commissione formazione e cultura (composta da Lega, PLR e UDC) ha infatti firmato un rapporto che va in questa direzione. In estrema sintesi, la proposta prevede di anticipare il tedesco alla prima media (senza indicare al Governo come applicare il cambiamento) e pure di porre le basi legali per promuovere maggiormente l’insegnamento bilingue nella scuola ticinese. La proposta, perlomeno sulla carta, ha i numeri per essere approvata in Parlamento. Tuttavia, non fa certo l’unanimità. Il PS è infatti favorevole al potenziamento di questa lingua, ma contrario alla misura così come proposta della maggioranza. E pure il Centro/PPD (anch’esso favorevole al potenziamento) preferirebbe fare ulteriori approfondimenti su un tema così delicato. Non è escluso, quindi, che nelle prossime settimane sia allestito anche un rapporto di minoranza per potenziare il tedesco in altri modi, senza anticiparlo alla prima media.

Ad ogni modo, va pure precisato che, trattandosi di un rapporto che andrebbe ad evadere delle mozioni, è comunque previsto per legge che il Governo prenda posizione sul rapporto (entro un mese di tempo). Consiglio di Stato che, in più occasioni si era già detto contrario. E in ogni caso il tema andrà poi affrontato in Parlamento, con ogni probabilità non prima della sessione di marzo. Ecco perché, realisticamente, anche se tutto dovesse andare liscio l’anticipo alla prima media del tedesco non diventerebbe realtà prima del settembre 2024.

Spazio ai tecnici

Soddisfazione per il risultato raggiunto viene espressa dal co-relatore del rapporto di maggioranza, il deputato Michele Guerra (Lega): «In Commissione erano pendenti ben cinque atti parlamentari, tra cui una petizione popolare del 2018 e una mozione risalente al 2009 che chiedevano di anticipare e potenziare l’insegnamento del tedesco. E non va dimenticato che anche il Consiglio cantonale dei giovani e varie altre realtà (come il mondo economico) avevano chiesto alla politica di muoversi in questa direzione. E ora, dopo diversi anni di analisi e trattative, abbiamo ritenuto che questi atti meritassero una risposta», spiega Guerra. «Abbiamo quindi deciso, da una parte di potenziare il tedesco anticipandolo almeno alla prima media, e dall’altra parte di porre le basi legali per incentivare le attività di plurilinguismo, come le classi bilingue del post-obbligo, utili per preparare all’accesso al mondo universitario in svizzera tedesca o francese». La maggioranza della Commissione, come detto, non ha però precisato come questo cambiamento dovrà essere messo in pratica. «Sì – spiega il leghista – saranno i tecnici del mondo della scuola e del DECS a dover identificare come e in quali modalità inserire la materia già nel primo anno di scuola media. Per la nostra maggioranza politica l’importante è che venga anticipato e potenziato».

E soddisfatta, va da sé, è anche l’altra co-relatrice, la deputata Diana Tenconi (PLR). «Sì, da parte nostra c’è soddisfazione. In primis perché diamo risposta a degli atti parlamentari già datati. Ma anche perché, di principio, sappiamo che nel mondo lavorativo il contatto con la Svizzera interna è molto importante. Riteniamo quindi che i giovani debbano avere una formazione adeguata per poter comunicare, lavorare o studiare in Svizzera interna. La scuola, così come fa con il francese, deve dare la possibilità di portare avanti anche il tedesco». Senza dimenticare, aggiunge Tenconi, «l’importanza del plurilinguismo quale fattore di coesione nazionale, di formazione culturale e più in generale di conoscenza del nostro Paese».

Sì, ma non così

«L’intenzione di fare un rapporto di minoranza c’è», risponde invece la deputata del PS, Anna Biscossa. «Noi siamo senz’altro favorevoli a un potenziamento del tedesco, ma non al suo anticipo alla prima media. E questo perché riteniamo che non sia possibile caricare ulteriormente la griglia oraria degli allievi (di 33 ore settimanali). E anche perché riteniamo non sia saggio farlo mettendo in discussione il francese o altre materie». Insomma, per il PS l’insegnamento del tedesco, così come proposto oggi, non va cambiato. Semmai, andrebbero valutate altre soluzioni, meno radicali rispetto all’anticipo alla prima media che per forza di cose andrebbe a incidere su altre materie. «A nostro avviso sono proponibili soluzioni come il doposcuola finanziato dal cantone (non a carico delle famiglie), oppure il potenziamento delle settimane di immersione (come lingue e sport) o degli scambi linguistici intercantonali». Come dire: «Gli strumenti per potenziare il tedesco ci sono, ma anticiparlo di un anno ci sembra una richiesta poco prudente, anche perché i benefici di questa misura sono ancora tutti da dimostrare».

Il Centro/PPD, come detto, si esprimerà solo nei prossimi giorni. «Siamo favorevoli al potenziamento, così come auspicato tra l’altro da una nostra mozione del 2009. Ma non ad ogni costo», spiega il deputato Claudio Franscella. «Anche per questo motivo, con un’interrogazione della collega Ermotti Lepori avevamo chiesto chiarimenti al Governo per capire le conseguenze di un tale cambiamento». Un cambiamento che, evidenzia Franscella, «non è di poco conto e che quindi andrebbe approfondito, coinvolgendo anche il mondo della scuola» ed evitando di prendere decisioni «a cuor leggero». «Confermo la disponibilità del Centro – chiosa Franscella – per potenziare il tedesco. Ma ancora dobbiamo capire con quale modalità. Mercoledì il gruppo parlamentare si incontrerà per discuterne».

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