Sotto la lente

Una fusione, pochi interventi

Prima uscita pubblica per il progetto di aggregazione fra Bodio e Giornico – La novantina di presenti ha ascoltato le spiegazioni delle autorità – Il vicesindaco di Giornico Donatello Poggi: «Non vedo l'utilità di unirsi»
Una veduta di Giornico, che darà il nome all'eventuale futuro Comune. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
26.09.2023 17:15

Prima uscita pubblica, ieri sera, per il progetto aggregativo riguardante Bodio e Giornico. Nella sala multiuso del primo paese, presente una novantina di persone, un paio di interventi dal pubblico, i Municipi e i rappresentanti del Cantone hanno cercato di convincere la popolazione della bontà del matrimonio a due in vista della votazione consultiva di domenica 26 novembre. Alle urne si deciderà se in Bassa Leventina - dopo il naufragio, il 13 febbraio 2022, delle nozze a quattro denominate «Sassi Grossi» che comprendevano anche Personico e Pollegio - vedrà la luce o meno un nuovo Comune.

C'è chi dice no

Gli Esecutivi e i Legislativi sono favorevoli, anche se non mancano le voci fuori dal coro come quella del vicesindaco di Giornico Donatello Poggi che non ha partecipato alla serata in quanto «non vedo in nessun modo l’utilità politica/istituzionale e sociale di questa mini-fusione che partirà da subito con un debito pubblico di 17 milioni per una comunità di 1.750 persone. Sembra a questo punto logico che il moltiplicatore al 95% non sarà per molto. La mia posizione è stata chiara sin dall’inizio. Nessuna mancanza di rispetto per i presenti».

Le rassicurazioni di Gobbi

Chi invece crede nell’unione, eccome, oltre alle autorità politiche, è il Consiglio di Stato che per bocca del direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi e dei rappresentanti della Sezione degli enti locali ha illustrato i vantaggi dell’aggregazione. L’eventuale nuova realtà, che si chiamerebbe «Giornico» in rispetto della storia e della cultura del paese (scelta che non piace a tutti), godrebbe di un contributo di 3 milioni, di cui uno per consolidare la struttura di bilancio del futuro Comune. Il moltiplicatore iniziale prospettato è del 95%; Municipio di 5 membri e Legislativo di 25. Qualora gli aventi diritto di voto dovessero approvare la fusione, le prime storiche elezioni si terrebbero nell’aprile 2025. Pertanto l’attuale legislatura sarebbe prolungata di un anno.

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