Una «visione» che saprà rimarginare una ferita

Il dodici dicembre a mezzogiorno e dodici minuti. Non è evidentemente stata scelta a caso la data. Numeri che, a Stabio, simboleggiano di fatto la rinascita. O meglio, una ferita lunga più di dieci anni che ora si rimarginerà. Anzi, una ferita che – stando alle intenzioni – fra tre anni non avrà lasciato nemmeno una cicatrice. Stiamo parlando del terreno ex Rapelli, situato tra il nucleo del paese e via Cantonale. Un’area che è rimasta sostanzialmente in stato di abbandono per molto tempo, anche a causa di progetti immobiliari che non hanno visto la luce. Questo fino a oggi, quando gli architetti del gruppo A++ e il brand Keturah hanno presentato «Stabio Garden Living». A ridosso dell’area in disuso, i promotori hanno innanzitutto svelato ciò che verrà costruito: per farlo è stato mostrato al pubblico presente un plastico che riproduce nei dettagli le costruzioni. «La nostra intenzione è quella di creare un progetto che sia unico. Un progetto con l’uomo al centro» ha spiegato dapprima l’architetto Carlo Colombo. Negli oltre 30.000 metri quadrati di spazio, troveranno spazio 6 palazzine da quattro, rispettivamente cinque piani. Oltre a delle edificazioni ex novo – ci ha esposto il capoprogetto Simone Marigosu – verranno pure rivitalizzati alcuni edifici attualmente presenti a ridosso del nucleo» Ma non solo. «Verrà edificato anche un aparthotel come pure un’area che conterrà servizi, ristoranti e bar» ha continuato Carlo Colombo. Nei piani, inoltre, non si rinuncerà neppure a uno spazio dedicato ai commerci. Insomma, l’idea è quella di andare ben oltre il semplice complesso residenziale: «il nostro – ha evidenziato Colombo – è un progetto allargato, aperto alla comunità».
«Non sarà una semplice costruzione, ma una visione» gli ha fatto eco l’architetto Paolo Colombo. L’obiettivo è presto dichiarato: «Valorizzare con un approccio all’alta sostenibilità».
I lavori cominceranno nel giro di pochi mesi, nel corso del mese di marzo. Questo è stato reso possibile grazie a una licenza edilizia in essere – legata a un precedente progetto – ripresa dall’attuale gruppo. Così facendo, lo «Stabio Garden Living» dovrebbe poter vedere la luce tra all’incirca tre anni.
Questione di dignità
Alla presentazione del progetto era presente anche una delegazione del Comune, capeggiata dal sindaco Simone Castelletti. Sindaco al quale abbiamo chiesto quale «traguardo» sia stato raggiunto. «Si tratta di un punto decisivo affinché possa essere ridata dignità a questa area (il terreno ex Rapelli, ndr) e rispettivamente alla parte esterna del nucleo». Quella di oggi è quindi parsa una giornata spartiacque: la fine di un capitolo difficile e allo stesso tempo l’inizio di un altro che guarda al futuro con maggiore ottimismo. Oltre alle costruzioni, però, c’è di più. Tra questi, se così possiamo definirlo, v’è l’approccio dei promotori. «Sin da subito hanno dialogato con i singoli servizi, i nostri tre uffici: l’Ufficio tecnico, le Aziende Municipalizzate di Stabio (il progetto prevede un ampio utilizzo di superfici per il fotovoltaico, ndr) e il nostro ufficio Energia e sostenibilità». E poi, ci fa presente Castelletti, saranno prese in considerazione le linee del Comune. «A suo tempo il Municipio, quando aveva sviluppato il masterplan per l’area in oggetto e lo aveva presentato alla popolazione, erano state previste tre condizioni. Innanzitutto la ricucitura del nucleo, ovvero il ‘dialogo’ sino alla strada cantonale. In secondo luogo bisognava tenere in considerazione la vicinanza con la stazione ferroviaria. Infine, mantenere un aspetto legato al verde e alla sostenibilità». Parametri che, come detto, i promotori di «Stabio Garden Living» terranno in considerazione.